Proseguono gli incontri pubblici intorno al libro “Il Novecento a Terni. Un secolo di passioni” di Franco Giustinelli che racconta le vicende della città industriale, nata sul finire dell’800. Una realtà che per prima in Umbria si è dovuta misurare con i problemi e le contraddizioni della modernità. E se ne parlerà il 1 aprile alle 16.30, nella sala Conferenza dell’Ipercoop con Paolo Raffaelli e Walter Patalocco, con il coordinamento di Mattia Contessa, consigliere d’amministrazione di Coop Centro Italia. Il libro è edito da Thyrus.
Il focus sarà acceso sull’arrivo di Pietro Farini nel 1903, quando la scena è dominata dalla nascita della lotta di classe, quindi sul primo conflitto mondiale, sull’affermazione violenta del fascismo e della dittatura, che porteranno a una nuova guerra e alla dissoluzione della città. Il riscatto avverrà con la Resistenza, la nascita della Repubblica e la Costituzione.
La seconda metà del secolo inizia all’insegna della ricostruzione morale e materiale della comunità, che non frena però la crisi del modello di città-fabbrica che ne aveva favorito lo sviluppo. Di fronte alla fine dei partiti e della Prima Repubblica anche la Sinistra, divisa e ancorata a schemi superati, dovrà poi cedere il passo a una Destra sotto mentite spoglie qual è quella berlusconiana.
A Terni si assiste anche alla fine della presenza pubblica nell’economia: la bandiera tedesca sventolerà per un trentennio su viale Brin, mentre l’apparato produttivo continuerà a perdere occupati. Le speranze sono ora riposte nel recente ritorno dell’Ast e dell’Enel in mani italiane.
Il racconto che emerge da tutte queste vicende è popolato da numerosi protagonisti e, alla luce di una lettura “da sinistra”, offre la rappresentazione di una città la cui classe operaia seppe farsi classe dirigente.