“Frecciarossa arretrato a Terni? La Regione Umbria è riuscita ad attivare per la prima volta quello ad Orte. Prima il nulla. Metteremmo anche 10 Frecciarossa se mai fosse possibile. Il confronto preventivo che sollecitiamo è sempre opportuno onde evitare di illudere i cittadini”.
È quanto afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, in risposta alla richiesta fatta dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
” Abbiamo già un Frecciarossa per Milano ad un passo da Terni, veloce, comodo, facilmente raggiungibile – aggiunge l’assessore – che abbiamo istituito due anni fa dal nulla precedente. Grazie anche alla collaborazione fra Regione Lazio e Umbria, oggi non dobbiamo più arrivare a Roma e tornare indietro, pagando peraltro in più quell’inutile percorso, ma basta recarsi in pochi minuti ad Orte, praticamente un avamposto di Terni verso l’Alta Velocità, in treno o in auto, per salire su un Frecciarossa 1000 che porta direttamente a Milano Centrale a tempo di record, in 3 ore e 7 minuti. Lo adoperano con piena soddisfazione molti ternani ma anche spoletini, viterbesi, reatini, eccetera. Partenza ore 6,43 arrivo ore 9,50 alla stazione di Milano Centrale. La sua collocazione nel Lazio, a pochissimi chilometri dal confine amministrativo regionale, non può essere motivo di valutazione negativa, ciò che conta è avere un servizio comodo ed efficiente”.
“È possibile ottenere quindi l’arretramento richiesto dal Comune di Terni? Negli incontri ripetuti che abbiamo avuto con i vertici nazionali di Trenitalia alla presenza dell’AD del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – ribadisce Melasecche – oltre che nella corrispondenza specifica, è stato ribadito un concetto fondamentale che costituisce linea guida per tutto il sistema dell’AV in Italia: non è possibile implementare il numero dei Frecciarossa, treni a mercato, che viaggiano sulle linee lente regionali, e comunque è indispensabile un contributo che copra i costi molto elevati non coperti dalla bigliettazione. Fare crociate pubbliche chiamando in causa assessori regionali senza aver prima approfondito la materia crea confusione ed inutili aspettative fra i cittadini”.
L’istituzione di un Frecciarossa da Terni non sarebbe conveniente – secondo Melasecche – né per quanto riguarda gli orari né per i costi.
“Quali orari avrebbe il fantomatico Frecciarossa Terni-Perugia-Firenze? Per giungere a Perugia in tempo utile per le ore 5,24 dovrebbe partire da Terni alla volta di Giuncano, Spoleto, Foligno, Assisi, almeno un’ora e mezzo prima, quindi alle 3,53 di notte, un’ora assurda, obbligando i ternani ad alzarsi alle 2, forse non conviene neanche andare a dormire.
È evidente anche ad uno sprovveduto che è molto più conveniente utilizzare quello di Orte, un Frecciarossa 1000, top della gamma, oltretutto più veloce. Innanzitutto perché parte alle 6,43, in orario molto più abbordabile, ma anche perché giunge diretto a Milano Centrale, senza rotture di carico, alle 9,50 in sole 3 ore e 7 minuti (a Milano Rogoredo arriva in 2 ore e 55 minuti) mentre per arrivare a Milano Centrale, da Terni, arretrando il Frecciarossa da Perugia, si è obbligati a cambiare mezzo di trasporto a Milano, ed occorrono addirittura 5 ore e 30 minuti rispetto alle 3 ore e 7 minuti da Orte. Aggiungendo a quest’ultimo una mezz’ora per arrivare ad Orte, rimane questo assolutamente più conveniente”.
“Ammesso che sia possibile ottenerlo, e non lo è, è per le ragioni suddette che invitiamo il sindaco di Terni a verificare, quanto costerebbe a tutti gli umbri l’ulteriore arretramento del Frecciarossa da Fontivegge a Terni. Se da Arezzo a Perugia costa circa 2,5 milioni di euro, di cui 300 mila euro donati annualmente dalla Fondazione Perugia, probabilmente potrebbe costare almeno 3 milioni ma, mentre a Perugia sale una media di 90 passeggeri al giorno, oltre a quelli che salgono alla successiva stazione di Terontola, quanti sarebbero coloro che salgono a Terni alle 3,53 del mattino? Ipotizziamo circa 20. Dividendo 3 milioni per 20 otteniamo quanto gli Enti Pubblici dovrebbero integrare, cioè 150.000 euro a passeggero per ogni anno. Una cifra assurda.