“Nessuna marcia indietro, nessuno ha mai detto che i carri non si vogliono fare. Si tratta di un evidente fraintendimento frutto di un iniziale confronto con i vertici del Cantamaggio, confronto basato sulle criticità, loro avevano affermato metodi e cifre perentorie che questo assessore non ha potuto accettare anche per le note questioni economiche del Comune. Ora, con i vertici del Cantamaggio ci siamo seduti ad un tavolo e per venerdì 12 ottobre conto di arrivare a qualche risultato. La convenzione scade il 31 dicembre e l’attuale vertice sarà in carica fino ai primi mesi del 2020. Stiamo discutendo su una convenzione di transizione. In merito alla convenzione sarà necessario una riduzione degli importi. E’ opportuno, al termine della scadenza, un cambio di governance e di strumenti di gestione. Ribadisco che non sono contrario ai carri e non sarò io ad abolirli, mettendo fine a una tradizione ultrasecolare, essi rappresentano l’asse centrale della festa, ma la manifestazione va profondamente ripensata. Promuoveremo un comitato scientifico che accompagni il cambiamento”.
Così il vice sindaco e assessore alla cultura, Andrea Giuli, che questa mattina ha riferito in seconda commissione sul Cantamaggio.
Per il giorno 17 ottobre la commissione ha convocato i vertici dell’Ente Cantamaggio per discutere il rinnovo della convenzione che scade in questo anno.
In proposito si è detta contraria al rinnovo la pentastellata Patrizia Braghiroli, “ritengo inoltre utile – ha precisato – chiedere un’audizione dei vertici dell’Ente Cantamaggio per conoscere i dati del loro bilancio e continuare a studiare le carte partendo proprio dalla convenzione in scadenza.”
Favoreli, invece, al rinnovo, Francesco Filipponi (PD), Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Paolo Angeletti (Terni Immagina).
Hanno insisistito su un generale ripensamento della festa sia Paolo Cicchini (Lega) che Federico Brizi (Gruppo Misto).