Ormai è guerra guerreggiata. E se il consigliere del Pd Valdimiro Orsini attacca l’assessore Melasecche che, dice Orsini, durante la riunione del consiglio chattava con la commissaria della Lega; se l’assessore in questione gli risponde dicendosi “orgoglioso per il dialogo con Barbara Saltamarini” e annuncia un esposto formale alla Corte dei Conti per la voragine di debiti che la precedente giunta ha lasciato in eredità… “così Orsini avrà modo di distrarsi”, la presa di posizione susseguente da parte del Pd, diventa una questione più seria. Intanto perché pone un questione strettamente politicica: “Continueremo a chiedere – scrivono in una nota Francesco Filiponi, Valdimiro Orsini e Tiziana De Angelis – se un consiglio comunale democraticamente eletto dai Ternani possa essere governato tramite chat tra l’assessore Melasecche e la commissaria politica della Lega Saltamartini, e se questo costituisca un motivo di dignità per l’assemblea cittadina e soprattutto per il sindaco”.
In sostanza: chi governa davvero questa città? Per il Pd è chiaro: “Stando alle foto pubblicate dal Messaggero, più che un cambio di passo c’è stato un cambio di utenza telefonica, nel senso che la linea politica della maggioranza è passata nelle mani della chat del super assessore Melasecche e della commissaria politica che sta a Roma”.
E non basta. Perché tutti e tre i consiglieri del gruppo Pd chiedono chiarimenti “delicati” che riguardano – ancora una volta – la dimissione (non decisa da lui) dell’assessore Fabrizio Dominici. Un argomento su cui – come ricordano i consiglieri Pd – l’opposizione intera avrebbe voluto avere una qualche infomazione in aula. D’altra parte non può non interessare l’intero consiglio comunale un avvenimento come quello che ha visto ritirare le deleghe “a un assessore di primissimo piano come quello al Bilancio e alle Partecipate dice il Pd – Il sindaco si è nascosto dietro al voto della sua maggioranza che ha detto no alla trattazione del punto all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale”.
“Ma almeno su due aspetti il sindaco Latini dovrebbe essere chiaro nei confronti del consiglio comunale e della città dicono i consiglieri Filipponi, Orsini e De Angelis – Ci riferiamo alle dichiarazioni che l’assessore Dominici ha rilasciato nella giornata del ritiro delle deleghe. Dominici ha fatto due passaggi che spiccano più di altri: lo smontaggio della Telfer, lanciando ombre sul percorso amministrativo seguito; i rapporti con lo studio Napoletti, collega del sindaco Latini. In questo caso Dominici si è limitato a dire che i rapporti politici con il sindaco nascono in quello studio al quale è legato con rapporti di lavoro che sempre Dominici dice di essere sicuro che proseguiranno ancora”.
La domanda sorge spontanea e se la pongono i consiglieri Piddini: “Sindaco e assessore avevano dunque una attività lavorativa in comune? E su vicende non confliggenti con la loro attività di amministratori pubblici? I rapporti in quello studio sono confliggenti o meno per eventuali nomine pubbliche da parte del sindaco? Al protocollo del comune di Terni risulta, infatti, la domanda del collega di studio per la nomina di amministratore di Terni Reti”.
Certo si tratta di questioni pesanti. che vanno sopiegate ad evitare il sorgere di sospetti seppure ingiustificati.
“Non abbiamo paura di porre questi interrogativi al sindaco – continua la nota dei consiglieri Pd -, non abbiamo paura delle rappresaglie dell’assessore Melasecche. Facciano pure tutti gli esposti che vogliono alla Corte dei conti che peraltro, sul dissesto, ha già tutto quello che è stato trasmesso a marzo 2018 dal commissario prefettizio. Ma forse un approfondimento da parte della corte dei Conti sarebbe opportuno – dicono – anche in merito all’operazione Telfer (la passerella in ferro buttata giù in quattro e quattr’otto a Papigno, Ndr): quell’operazione era così necessaria? Quali sono state la modalità usate per l’individuazione del consulente che ha diretto l’operazione? I maggiori costi che si sono verificati per lo smontaggio erano realmente imprevedibili?”.
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