Compie 90 il grande scultore e orafo Arnaldo Pomodoro, famoso soprattutto per le sue monumentali sfere di bronzo dal perfetto equilibrio tra pareti esterne lucenti e complessi meccanismi nascosti, per le quali ha ricevuto i più prestigiosi riconoscimenti internazionali come il Gran Premio “Henry Moore” nel 1981 e il “Praemium Imperiale” della Japan Art Association nel ’90.
Nato il 23 giugno del 1926 a Morciano di Romagna, l’artista festeggerà il suo compleanno in piena attività e con una importante esposizione (dal 24 giugno a Bologna) dedicata alla sua produzione di scenografie per il teatro.
Fratello dello scultore Gio’ Pomodoro, anche Arnaldo è infatti considerato uno dei più grandi artisti contemporanei italiani, altresì noto e apprezzato all’estero per quelle opere caratterizzate dalle straordinarie volumetrie, in cui tutto si svolge all’interno, nelle ‘viscere’ solo parzialmente svelate e racchiuse da pareti lisce e lucenti, perfettamente delineate.
Molte di esse abbelliscono gli spazi aperti di città come Copenaghen, Los Angeles, Brisbane, New York, Dublino o Mosca. Una passione per la scultura quella di Arnaldo Pomodoro iniziata dopo gli studi secondari e sviluppatasi all’inizio degli anni ’50 a Milano. Lentamente il suo linguaggio informale si è andato evolvendo con l’adattarsi di volta in volta alle caratteristiche del materiale usato: prima l’oro e l’argento per i monili, poi il ferro, il legno, il cemento e il bronzo, che diviene la sua materia base sia per opere di piccole dimensioni sia per le sculture monumentali che lo hanno reso celebre.
E’ sempre a Milano che, tra il ’62 e il ’64, Pomodoro incontra Lucio Fontana e altri del gruppo informale ‘Continuità’, con i quali affina ulteriormente una propria cifra stilistica mettendo a punto la mirabile armonia di forme che caratterizza le sue opere imponenti, più adatte alle sue capacità espressive rispetto a quelle di dimensioni ridotte, appunto per la difficoltà di indagare nell’interno del soggetto rappresentato.
E’ con ‘La Colonna del viaggiatore’, realizzata nel ’62 per una mostra a Spoleto (dove poi e’ rimasta quale dono del maestro), che Pomodoro inizia a cimentarsi con la scultura volumetrica. Da quel momento i suoi lavori sono andati ad abbellire le città di tutto il mondo. Basti pensare a ‘Disco Solare’, collocata nel 1991 davanti al Palazzo della Gioventù a Mosca, quale dono del governo italiano all’Unione Sovietica proprio nel periodo di disgelo post-guerra fredda.
L’anno seguente, è invece la volta di ‘Papyrus’ realizzata per i giardini del nuovo Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni a Darmstadt in Germania.
Nel ’95 Pomodoro realizza una scultura in memoria di Federico Fellini su commissione del Comune di Rimini e sempre nello stesso anno porta a termine la ‘Lancia di Luce’, un imponente obelisco in acciaio, cromo e rame, che a Terni simboleggia l’evoluzione tecnologica della città e delle sue celebri acciaierie.
Nel 1996, l’opera ‘Sfera con sfera’, di oltre tre metri di diametro, è stata collocata nel piazzale delle Nazioni Unite a New York, mentre nel ’98 ha progettato, in Sicilia, il portale del Duomo di Cefalù. I suoi lavori sono presenti anche nella chiesa di Sant’Anna di Sciara e nella Chiesa di Padre Pio. E se ‘La grande sfera bronzea’, nel piazzale del lungomare di Pesaro, è diventata un simbolo della città, dal 2007 ‘Cuneo con frecce’ ricorda a Torino il centenario della Smat (Società Metropolitana Acque Torino).
Per i 20 anni della realizzazione della Lancia di Luce, lo scorso 12 dicembre, a Terni, è stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione.
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