Sono stati decretati i cinque romanzi editi finalisti della settima edizione del Premio letterario Città di Lugnano. Si tratta, in ordine alfabetico, di ”Sempre soli con qualcuno” di Annalisa De Simone, ”Dell’amore e altre forature” di Nico Maraja, ”Dopo la pioggia” di Chiara Mezzalama, ”Ciao Vita” di Giampiero Rigosi, ”Adesso che sei qui” di Maria Pia Veladiano. Gli autori parteciperanno alla cerimonia di premiazione che decreterà il vincitore 2021 e che si svolgerà il 26 giugno dalle ore 18 in Piazza della Colleggiata, nel rispetto delle misure di sicurezza.
Il vincitore sarà scelto dalla giuria di esperti presieduta da Paolo Petroni e composta da Daniela Carmosino, Annagrazia Martino, Giorgio Nisini, Giorgio Patrizi, Carlo Zanframundo. Ad essi, come da regolamento, si aggiunge Ilaria Rossetti, vincitrice dell’edizione 2020 del premio con il romanzo ”Le cose da salvare”. Quella degli esperti sarà affiancata da una giuria popolare che si esprimerà solo sulle opere finaliste e il cui giudizio, espresso a maggioranza, avrà il valore di un voto. I componenti la Giuria Popolare sono Francesco Ambrosino, Stefania Aurigemma, Giuseppe De Nicolellis, Barbara Felcini, Letizia Longobardi, Patrizia Panone, Sara Patrizi, Maurizio Ramogida, Idea Riccitelli, Paola Riccitelli, Laura Schiavon.
I racconti inediti finalisti a tema ”Le scarpe” sono invece sei, grazie a un ex aequo. Si tratta, sempre in ordine alfabetico di ”Dalle 9 in poi” di Roberta Avallone, ”Scarpe nuove” di Paolo Barletta, ”Il regalo dell’Imperatore” di Marcello Finiguerra, ”Notturno Romano” di Mariagrazia Lonza, ”Di scarpe e carità” di Sandro Manzi e ”Gli scarponcini di Tàmas” di Rita Martini. Questi, con gli altri cinque racconti semifinalisti, verranno raccolti in un’antologia.
I vincitori delle due sezioni saranno premiati con il Rosone, riconoscimento simbolico del Comune di Lugnano: quello d’argento per il primo classificato della sezione Romanzi e quello di ceramica per il primo classificato della sezione racconti. I Rosoni sono una copia in scala dell’antico rosone che orna la facciata della Collegiata di Santa Maria Assunta, capolavoro romanico dell’XI secolo.