“Gli Umbri Naharki, le popolazioni che si insediarono in Umbria e a Terni, sono di origine proto celtica, quindi non i celti del V secolo a.C. ma i genitori, i capostipiti dei celti”.
L’affermazione è dell’antropologo culturale Andrea Agnetti che ha effettuato una ricerca scientifica alla scoperta delle origini degli antichi Umbri. Ne è nato un libro intitolato “La valle degli Umbri Naharki. Italo-Celti: Cultura Villanoviana Civiltà Umbra” presentato nella biblioteca comunale di Terni dall’autore insieme alla professoressa Maria Teresa Scozza e al vicesindaco Andrea Giuli.
“Per scrivere questo libro – afferma Agnetti – ho seguito il metodo dei “fossili sociali” dell’antropologo Edward B. Tylor il quale sostiene che nelle società ci sono delle sopravvivenze che continuano a vivere nel corso dei millenni. Così ho tentato di ricostruire il profilo degli antichi umbri con reperti archeologici, linguistica, etnolinguistica, antropologia culturale e tutto il contesto etnosociale. Ho fatto anche una comparazione con scienziati internazionali che, sostanzialmente, supportano le mie idee. Il dato importante per Terni è che ci troviamo difronte ad una realtà unica perché la valle ternana, la Valnerina, l’Umbria del sud sono diventate una enclave di questa civiltà che è scesa in Italia nel XII secolo a.C. ed è strettamente imparentata con gli irlandesi, gli scozzesi ed i gallesi. La grande necropoli delle acciaierie di Terni, la più grande necropoli della proto storia del centro-nord Italia e tra le più grandi in Europa, è il grande contenitore dove vennero ritrovati importanti reperti. Quindi la storia di Terni è molto antica, è tra le prime realtà proto urbane d’Italia. Mentre Roma nasce solo nel 753 a.C. a Terni esisteva già un governo politico, quindi questa città anticipa di almeno 400 anni la costituzione di un governo unitario a Roma. Questo libro, conclude Agnetti, cerca di mettere in luce la straordinarietà e l’unicità culturale della nostra città, dell’Umbria del sud e della valle degli Umbri Naharki”.