Giovedì 30 settembre davanti alla prima sezione della Corte di Cassazione verrà discusso il ricorso presentato dalla Procura di Terni contro la scarcerazione di Roberto Lo Giudice, marito di Barbara Corvi.
Lo Giudice, come si ricorderà, fu arrestato dai carabinieri su ordine della procura di Terni il 30 marzo di quest’anno. Dopo aver trascorso 23 giorni in carcere, il 22 aprile il tribunale del riesame di Perugia lo ha rimesso in libertà perché “non è possibile affermare in termini di certezza che sia avvenuto un delitto” e che “Barbara Corvi sia effettivamente deceduta”. Durante le indagini, a giudizio del tribunale del riesame “sono emersi elementi che consentono di ritenere ancora aperta la possibilità che si sia allontanata volontariamente.”
Contro il provvedimento di scarcerazione di Roberto Lo Giudice si è appellata la Procura di Terni che, al contrario, ritiene Lo Giudice colpevole dell’omicidio della moglie in concorso con il fratello Maurizio, facendone poi scomparire il cadavere.
Roberto Lo Giudice si è sempre dichiarato innocente.
Di Barbara Corvi non si hanno più notizie dal lontano 27 ottobre 2009.
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Barbara Corvi: secondo il Tribunale del Riesame “non c’è certezza che sia deceduta, potrebbe essersi allontanata volontariamente, sospetti sull’amante”