“Non si può avere paura di intervenire in un consiglio comunale”.
È uno dei passaggi dell’atto presentato dal PD con la senatrice Cecilia D’Elia con il quale si pone all’attenzione del governo, la questione Terni o meglio la “questione Bandecchi”. La senatrice, nel question time a palazzo Madama di oggi pomeriggio, ha fatto riferimento a episodi ripetuti di comportamenti lesivi della dignità istituzionale da parte del sindaco, comportamenti offensivi e intimidatori nei confronti di consiglieri comunali e giornalisti. “Il consenso avuto in una elezione – ha detto la senatrice D’Elia – non giustifica l’assenza di disciplina e onore nell’esercizio delle pubbliche funzioni. Le chiediamo di attivarsi – ah detto rivolta al ministro degli interni Matteo Piantedosi – perché si tratta di ripristinare la convivenza democratica e l’agibilità democratica nel consiglio comunale di Terni e in quella città che oggi sono messi in discussione da questi atteggiamenti di bullismo istituzionale”.
Rispondendo il ministro Piantedosi ha ricordato di essersi occupato della questione Bandecchi già a settembre 2024. Ha poi fatto riferimento, senza entrare nel merito, agli sviluppi della vicenda stadio-clinica e ha ricordato ancora come il sindaco sia stato rinviato a giudizio (udienza 3 dicembre) in seguito ai fatti avvenuti nel consiglio comunale di Terni del 28 agosto 2023. IL ministro ha assicurato che “continua a monitorare le vicende che sono state segnalate”.
Nella replica il senatore Walter Verini ha detto che “il governo ha dovere di fare tutto quello che è nelle sue possibilità per rimuovere questa insostenibile situazione , lo faccia e lo faccia il prima possibile. Mandi un’ispezione, una commissione d’accesso, lo puoò fare per toccare con mano le ferite che questo signore reca alle istituzioni e alla comunità locale”.