Sul futuro della città di Terni, sull’innovazione tecnologica, sulla riconversione green, sul polo dell’idrogeno verde c’è stato nelle ultime 24 ore un botta e risposta fra il Partito Democratico e il sindaco di della città, Leonardo Latini.
Se oggi la città può puntare a tutto ciò , hanno rivendicato il segretario comunale Pierluigi Spinelli e il responsabile ambiente del PD Andrea Terenzi è solo grazie “alle scelte amministrative degli scorsi decenni, scelte lungimiranti che hanno inteso costruire fondamenta solide per la costruzione di grandi opportunità”.
LA NOTA DEL PD DI TERNI
Può Terni diventare un polo trainante e attrattivo per a ricerca e per una industria innovativa e sostenibile, incarnando un modello di transizione ecologica? Nel corso dell’Innovation Tour di Acea, questa tesi è stata sostenuta anche dal sindaco Latini e da illustri esponenti del mondo dell’impresa, dei servizi e dell’industria.
Ne aveva discusso e lo aveva proposto la CGIL nel confronto di fine aprile al Michelangelo invitando istituzioni e associazioni del territorio, ne è assolutamente convinto Il Pd di Terni. Ne abbiamo parlato a lungo e approfonditamente in diverse occasioni: nel confronto su ITS e nell’Agorà organizzata sull’acciaio e la siderurgia. La città di Terni con la sua storia, le competenze e le eccellenze ha tutte le carte in regola per qualificarsi come laboratorio per il successivo passo e affermarsi a livello nazionale e internazionale come polo strategico per la riconversione green e l’innovazione tecnologica. Questo è stato reso possibile anche e soprattutto grazie alle scelte amministrative degli scorsi decenni, scelte lungimiranti che hanno inteso costruire fondamenta solide per la costruzione di grandi opportunità, che hanno recepito l’importanza dell’interlocuzione attiva con i soggetti operanti sul territorio, sostenendo le imprese nel superamento delle crisi drammatiche che si sono succedute, scongiurandone con tenacia la chiusura, con relativa perdita di posti di lavoro, ma anche di saperi e competenze. Il potenziale che ora esprime la città nel poter rappresentare quel punto di riferimento, non è un accidente della storia, ma frutto di un percorso importante e impegnativo puntellato dalle amministrazioni di centro sinistra.
Questo rilancio non può prescindere dalla situazione di ASM, un’azienda con una storia sessantennale, resa attraente e valorizzata dalle giunte di centro sinistra, su cui invitiamo l’Amministrazione comunale, nel rispetto dei vincoli normativi, a riferire in Consiglio Comunale prima possibile in merito ai contenuti dell’accordo di cessione del 49% delle quote. Chiediamo inoltre la massima attenzione affinché siano salvaguardati almeno gli attuali livelli occupazionali.
Preoccupa la costante di subalternità dell’amministrazione Latini alle scelte altrui, che rischiano di far mutare pesantemente gli equilibri e ridurre il peso della città di Terni e dei ternani nelle scelte sulla partecipata più importante.
Proseguiremo a parlare di innovazione e svolta green in occasione dell’Agorà sull’idrogeno, che si terrà a Terni a fine giugno, su cui seguiranno a breve i dettagli.
Ha risposto subito il sindaco di Terni Leonardo Latini al quale il passaggio sulle scelte lungimiranti dei suoi predecessori è sembrato troppo: ” Sinceramente, delle citate scelte lungimiranti e progettualità di cui si è parlato nel loro ultimo intervento quali presunte solide fondamenta di ciò che sta avvenendo ora nel nostro territorio, non se ne rinviene traccia.
L’INTERVENTO DEL SINDACO DI TERNI, LEONARDO LATINI
Che Terni sia da sempre città vocata all’innovazione è evidente, ce lo dice la storia. Meno evidente che le amministrazioni a guida Pd che negli ultimi decenni si sono susseguite fossero realmente consapevoli di questa potenzialità. Sinceramente, delle citate scelte lungimiranti e progettualità di cui si è parlato nel loro ultimo intervento quali presunte solide fondamenta di ciò che sta avvenendo ora nel nostro territorio, non se ne rinviene traccia. Forse ci si riferisce al fatto che le amministrazioni si siano poste, nel corso del tempo, a tutela della nostra principale azienda e dei lavoratori nel momento in cui hanno affrontato crisi anche particolarmente dure? Se questo fosse, mi sembra solo una cosa dovuta ma superati detti momenti nessuna scelta amministrativa è stata fatta per accompagnare il territorio verso un percorso diverso di sviluppo virtuoso e condiviso. Colgo con favore l’assunto che il tema dell’idrogeno sia diventato un argomento all’ordine del giorno dei tantissimi momenti di incontro che in questo periodo si stanno susseguendo, ma sarebbe intellettualmente onesto riconoscere all’idrogeno le amministrazioni del Pd non ne avevamo mai fatto cenno, né per la grande industria né tanto meno con proposte progettuali proprie dell’ente che per tanti anni hanno avuto l’onore di amministrare. Il coraggio e la lungimiranza è, su questo tema, da riconoscere alla nostra amministrazione che ha creduto e crede fortemente nell’idrogeno non solo come vettore energetico ma soprattutto come elemento su cui il territorio potrà basarsi per tornare a svolgere un ruolo da protagonista, sviluppando concreti progetti di filiera in linea con le opportunità offerte alle amministrazioni e alle imprese anche dal PNRR. Di idrogeno a Terni abbiamo iniziato ad occuparci sin dal nostro insediamento e quindi, quando pochissimi mesi fa abbiamo appreso la volontà della nuova proprietà di AST di trasformare il proprio ciclo produttivo sostituendo al gas naturale l’idrogeno come fonte energetica, abbiamo capito che probabilmente stavamo andando, come città, tutti nella reale direzione della transizione ecologica. È chiaro che l’idrogeno utilizzato deve essere di tipo “verde”, cioè interamente prodotto tramite elettrolisi da elettricità da fonte energetica rinnovabile che nel caso delle acciaierie potrebbe essere quella della centrale idroelettrica di Galleto. Anche in questo caso l’amministrazione si impegnerà ad accompagnare questa scelta ma è anche pronta a mettere sul campo ulteriori proposte che possano coinvolgere l’intero territorio e che hanno come obiettivo, non solo quello di sfruttare le FER ( fonti di energia rinnovabili) esistenti come l’idroelettrico, ma di incrementate le FER in particolare da fotovoltaico tentando di estendere ad un territorio più vasto i concetti che stanno alla base delle comunità energetiche e cioè autoproduzione, autoconsumo e scambio. Di questo e di temi legati a come il territorio può inserirsi nel percorso della transizione energetica ne parleremo nel 2°appuntamento del Terni Energy Day 2022 che questa amministrazione insieme ad Asm sta organizzando per il mese di ottobre e al quale sin da ora invito i rappresentanti del PD a partecipare.
A proposito di Asm , sul fatto che le scelte fatte in passato su questa azienda siano state lungimiranti sinceramente nutro forti dubbi.
I bilanci che abbiamo trovato rafforzano senz’altro questa convinzione.
Una situazione ben nota a tutti e che avrebbe dovuto condurre chi ci ha preceduto, il PD in primis, più che a rivendicazioni di successi ad assunzioni di responsabilità.
Ed è per questo che, sempre con coraggio e lungimiranza, è stata messa in campo non una cessione di quote ma un’operazione per la ricerca di un partner industriale e finanziario finalizzata all’aumento del capitale mediante conferimento di asset strategici e capitali, garantendo comunque la permanenza della maggioranza assoluta in capo al Comune di Terni. Il percorso è stato e sarà svolto nella massima trasparenza, con il coinvolgimento del Consiglio Comunale, come per legge, che a breve sarà interessato della vicenda. Resta fermo che l’obiettivo è il rilancio strategico della società volto a potenziarne l’azione nelle sue aree di business (energia, ambiente, acqua e gas) con particolare attenzione alla creazione di valore in termini di sviluppo, innovazione, occupazione e rafforzamento della presenza in tutto il territorio (e non solo) in cui presta i servizi.
Non si è fatta attendere la controreplica del segretario del PD di Terni, Spinelli al sindaco Latini.
“Fa davvero piacere vedere che il sindaco Latini si sia destato dal lungo torpore, date le numerose precedenti sollecitazioni cadute nel vuoto.
Non possiamo che dargli ragione – scrive – quando afferma che la tutela è un atto dovuto da parte di chi amministra. Certamente chi guida una comunità ha il dovere di tutelarne i cittadini, le imprese e tutto il tessuto sociale ed economico che insistono sul territorio. Perciò, a fronte di questo inedito interessamento possiamo aspettarci finalmente il suo interessamento e quello della sua Giunta sulle questioni più importanti, come: ristori e rilancio per commercio e artigianato; far riapparire nei radar lo sport, tema su cui la città di Terni era storicamente un punto di riferimento; le difficoltà del terzo settore e dell’associazionismo giovanile; l’emergenza case; rilancio serio del settore cultura, senza ruote, senza l’apparizione-sparizione di concerti; che sbatta i pugni per la situazione drammatica in cui verte l’azienda ospedaliera di Terni; il gravoso aumento della Taric; la mancata convocazione delle rappresentanze dei lavoratori Ast al tavolo del Mise, e la totale indifferenza da parte della Regione; il problema di infrastrutture e trasporti che rischia di isolare la città: il Tacito, la E45, lo stop ai bus turistici per Piediluco e Cascata; la posizione su ITS e alta formazione, le azioni su Treofan, Novamont; sul recupero e la valorizzazione delle antiche municipalità; sul degrado delle periferie, e sicuramente ne dimentichiamo molte. Bene dunque il risveglio, ora però c’è ancora un anno per iniziare a lavorare.