Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci del Partito Democratico, è tornato a Terni questa sera per partecipare ad un convegno organizzato da Azione Cattolica dal titolo “Troppo poco in Comune? Grande Terni, per contare di più e tornare a crescere”.
Ricci che è anche Presidente della Lega delle Autonomie Locali Italiane ha parlato dei risultati straordinari della sua giunta la quale, superando tutti i campanilismi, è riuscita a fare ottenere per la città di Pesaro il titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2024; è riuscita ad ottenere 200 milioni di risorse, dalla giunta regionale delle Marche che è di centrodestra, per la costruzione del nuovo ospedale della città ed è riuscita da ottenere dal governo Draghi e dal suo ministro alle infrastrutture Enrico Giovannini un miliardo e ottocento milioni di euro per l’arretramento nell’interno di 3 Km del tratto ferroviario che costeggia il litorale adriatico, da Pesaro a Fano. Risultati che senza coinvolgere gli altri comuni della provincia non sarebbe stato possibile ottenere. Da qui la necessità di esportare il modello Pesaro nella provincia di Terni per dare impulso alla nuova grande Terni che potrebbe contare su un bacino potenziale di circa 180 mila abitanti e “contare”, quindi, molto di più, a livello regionale e , soprattutto a livello nazionale.
In sala, tra gli altri, l’ex sindaco di Narni, Francesco De Rebotti e l’attuale assessore regionale dei Lavori Pubblici Enrico Melasecche.
Con il sindaco di Pesaro ed esponente di primo piano del Partito Democratico è stata l’occasione per parlare del futuro del PD, della lunga traversata che aspetta il partito che – secondo Ricci – ha necessità “di un congresso vero e aperto” ma consapevole che “non basterà cambiare il segretario per risolvere i problemi. Bisogna andare alla radice e di conseguenza ridefinire, il pensiero, il linguaggio e l’organizzazione del partito, un lavoro complesso che ha bisogno di tutti. Io ho deciso di dare un contributo in prima linea perché penso che i sindaci rappresentino la sinistra di prossimità, la sinistra della porta accanto , quella che in questi ultimi anni ha vinto nonostante il clima politico nazionale quasi sempre avverso”.
“Il PD – secondo il sindaco di Pesaro – rappresenta la sinistra riformista , di varie tradizioni ed è evidente che è il perno della opposizione al governo Meloni ed è l’unico luogo dal quale il centro sinistra può ripartire. E’ evidente che il PD deve ripensare se stesso ma non deve sciogliere nulla, comunque sia rappresentiamo un italiano su cinque ed è una base di ripartenza importante. E’ un popolo importante, il punto vero è come crescere. Dobbiamo costruire un PD che punta ad avere il 30% e punta a vincere le prossime elezioni politiche”.
Sulla lista dei ministri appena presentata dalla premier Giorgia Meloni, Ricci ha detto: “complessivamente il giudizio non è positivo, non credo che sia una squadra che serva al Paese però tutti noi dobbiamo tifare Italia, dobbiamo fare l’in bocca al lupo alla Meloni e a tutti i ministri che facciano il miglior lavoro possibile. Ci sono alcune persone che apprezzo, penso a Sangiuliano alla Cultura o ad Abodi allo Sport che hanno dimostrato capacità. Il Pd dovrà fare una opposizione seria”.