Con l’assemblea ecclesiale di domenica 6 settembre, nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni, è iniziato il nuovo anno pastorale nella diocesi di Terni-Narni-Amelia. L’assemblea è stata espressione di ringraziamento al Signore per la visita pastorale terminata, che è stata così conclusa ufficialmente e liturgicamente, e dell’inizio insieme, nella preghiera, del nuovo anno pastorale, affidando spiritualmente il mandato a tutti gli operatori pastorali.
Gli orientamenti per il nuovo anno sono contenuti nella lettera del vescovo “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”, scaturiti dalla lettura dei segni dei tempi e dell’esperienza ecclesiale di questi anni. Durante i due anni della visita pastorale sono stati condivisi alcuni aspetti importanti: la formazione dei catechisti, l’Iniziazione cristiana, la pastorale familiare, la pastorale giovanile, l’anno liturgico come itinerario di fede.
Elementi da cui partire per favorire il rinnovamento dell’azione pastorale che non deve più accontentarsi di una pastorale ripetitiva, ma più creativa, partendo dalla consapevolezza che quella attuale è una Chiesa minoritaria, dalle relazioni ravvicinate e calde, domestica nella dimensione. Una Chiesa che annuncia il Vangelo, per attrazione e con la testimonianza della fede, della speranza e della carità nelle comunità ridimensionate.
“Vanno cercati nella famiglia – scrive il vescovo, Mons. Giuseppe Piemontese -, nelle parrocchie e nella Diocesi gli elementi di fraternità, di comunione, di grazia dove ci si incontra, si annuncia e si testimonia il Vangelo ai credenti e ai non credenti, seguendo il programma di comunione e la missione nella chiesa diocesana. L’attenzione prevalente non dovrà essere posta a realizzare un serie innumerevole di iniziative, ma ad avviare processi di giustizia, di umanità, di fraternità, d’amore, di misericordia, d’amicizia, di comunicazione, di contagio del virus dell’amore di Dio affidato e custodito dalla Chiesa e dai cristiani”.
Nella sua circostanziata lettera il Vescovo fa anche riferimento alla situazione attuale fortemente condizionata dalla pandemia e alla sempre crescente carenza di sacerdoti, fra preti dimissionari e mancanza di nuovi seminaristi. Un ricordo anche per don Edmund Kaminski, tragicamente scomparso in un incidente stradale.
Scrive il Vescovo: “E tuttavia, alcuni eventi degli ultimo tempi ci costringono ad un supplemento di riflessione e di pensoso discernimento comunitario.
Incombe la pandemia del Coronavirus, con le sue conseguenze di morte, di pericolo, di distanziamento, di quarantena e confinamento nelle nostre case. Siamo stati costretti a sospendere le nostre assemblee e, addirittura, non abbiamo potuto partecipare alla celebrazione dell’Eucarestia. L’incertezza della situazione ci costringe a… navigare a vista.
L’improvvisa e inaspettata morte del caro don Edmund Kaminski (26-7-2020) è stato un duro colpo e una sofferenza indicibile per l’intera diocesi. Oltre a perdere un fratello amabile e laborioso, siamo stati privati di una pastore zelante e un collaboratore diocesano versatile e prezioso.
Infine, la sospensione dal ministero di alcuni confratelli sacerdoti e la mancanza di seminaristi diocesani, in cammino verso il sacerdozio, costituiscono motivi di seria preoccupazione, che devono interessare l’intera Chiesa diocesana, ciascuno per la sua parte.
Tuttavia, anche in questo contesto siamo animati dalla consapevolezza che Gesù continua a visitare il suo popolo ed è Lui che se ne prende cura e lo guida. “Noi siamo semplici e umili lavoratori nella vigna del Signore”, ai quali è sufficiente compiere il proprio lavoro, fiduciosi nella Provvidenza del Signore”.