Durante il Question Time al consiglio regionale di questa mattina Thomas De Luca (M5S) ha rivolto una interrogazione all’assessore regionale all’ambiente, Roberto Morroni, al quale ha chiesto di escludere l’area di Maratta e altre zone limitrofe al centro abitato dalla ” costruzione di nuovi impianti di gestione rifiuti, ricollocando ove possibile gli impianti già presenti. Informando altresì se relativamente al territorio della conca ternana, si voglia procedere ad una nuova prospettiva e a un nuovo paradigma di rilancio del territorio o, al contrario, come di fatto sta succedendo ora in maniera non coordinata, si voglia continuare a puntare su modelli che vedono la città di Terni come ‘cloaca maxima’ di tutta la regione”.
L’esponente 5 stelle, illustrando l’atto ha affermato che “la Regione ha disposto l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del Progetto di realizzazione di un impianto di essiccamento fanghi presso il depuratori di Terni 1, in località Maratta bassa. Si tratta di una zona che, come certificato dai monitoraggi delle centraline ARPA, risulta essere la più inquinata dell’Umbria per quanto riguarda i livelli di pm10 e nell’area circostante si trovano anche aziende alimentari e una zona commerciale molto frequentata, ma è da rilevare la presenza di altre attività che trattano rifiuti che nel recente passato hanno subito incidenti di rilevante impatto e ripercussione su tutta la città.
Anche alla luce dei nuovi criteri individuati nella ‘Proposta di Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti’ circa le aree idonee e non idonee alla localizzazione di impianti, in particolare della necessità di porre nuovi impianti ad una distanza che garantisca la protezione della popolazione dalle potenziali molestie allo scopo di prevenire situazioni di compromissione o di grave disagio, soprattutto per quanto riguarda gli impianti che trattano rifiuti biodegradabili e putrescibili, si ritiene del tutto inopportuno procedere con la costruzione di nuovi impianti di trattamento di rifiuti”.
L’assessore alle politiche ambientali Roberto Morroni , rispondendo, ha spiegato che: “Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di essiccazione dei fanghi provenienti da impianti di depurazione civile sulle aree in passato utilizzate come letti di essiccamento all’aperto. I fanghi saranno trattati termicamente all’interno di un tubo essiccatore completamente chiuso, riscaldato con olio diatermico. Il trattamento consente di elevare il contenuto della sostanza secca dal 20-25% all’80-85% riducendo notevolmente la quantità di fanghi attualmente avviata a smaltimento in discarica. Il fango secco prodotto potrebbe anche essere avviato a recupero energetico in impianti autorizzati di incenerimento rifiuti annullando completamente lo smaltimento a discarica.
Il progetto non comporta impatti ambientali significativi ed è stato escluso dal procedimento di Via. Sono state tuttavia poste particolari condizioni volte ad assicurare la migliore gestione dell’impianto, in particolare è stato prescritto di presentare un dettagliato programma di monitoraggio e soprattutto di effettuare al chiuso le operazioni di scarico ritenute possibili fonti di cattivi odori.
Al fine di migliorare le condizioni ambientali della Conca ternana – ha aggiunto Morroni – la Giunta regionale è ovviamente favorevole a partecipare all’elaborazione di specifici programmi territoriali. Perché tali programmi abbiano successo e carattere innovativo riteniamo opportuno che via sia un movimento dal basso con il coinvolgimento, in veste di soggetti propositori, di operatori locali pubblici e privati che possono avere cognizioni puntuali delle possibili occasioni di sviluppo orientate alla sostenibilità del territorio. La proposta del nuovo piano regionale dei rifiuti, in corso di Valutazione ambientale strategica (Vas) ha posto particolare attenzione alla condizione ambientale della Conca ternana, escludendola dalla possibile localizzazione di nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti, coerentemente con quanto previsto con la proposta di aggiornamento del piano aria che da luglio 2021 giace all’attenzione dell’Assemblea legislativa”.