Sulla caccia nel corso di questi anni si sono sviluppati dibattiti con accuse spesso feroci lanciate dagli ambientalisti ai cacciatori e viceversa.
Un gruppo di cacciatori, alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria (che in Umbria inizierà il 20 settembre) interviene in difesa della caccia che è – secondo la loro opinione – “amore per la natura, per i cani, è tradizione , cultura, è economia”.
Se non c’è quasi più niente da cacciare è a causa di “inquinamento, agricoltura intensiva, uso fitofarmaci (insetticidi, diserbanti ecc.) …
LA LETTERA
Siamo un gruppo di amici appassionati di caccia. Prevalentemente, ma quasi esclusivamente, esercitiamo l’attività venatoria con i cani da ferma. Purtroppo, uscendo per l’addestramento anche quest’anno abbiamo constatato un’assenza quasi completa di selvaggina.
Sono ormai anni che si ha una progressiva diminuzione di fauna e quindi di possibilità venatoria .
Alcuni di noi affermano che spesso pratichiamo delle semplici passeggiate con il fucile in spalla. Le motivazioni sono tante, recentemente la rivista venatoria “Diana”, nell’articolo “Biodiversità” riporta anche alcuni dati dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e ricerca ambientale) la quale elenca alcuni elementi negativi: inquinamento, agricoltura intensiva, uso fitofarmaci (insetticidi, diserbanti ecc.) diminuzione della biodiversità spopolamento delle montagne e molte altre concause che determinano una crescente diminuzione di habitat e fauna.
Allora, riprendendo una frase di Socrate: “esiste un solo bene la coscienza, e un solo male l’ignoranza”, convinti di avere una coscienza, vorremmo far capire a coloro che non vogliono capire che la caccia è fascino, amore per la natura, per i cani, è cultura, è tradizione, è economia, visto che in Italia questo settore muove il terzo posto come “potenza” economica. Il tutto viene praticato nel massimo equilibrio dell’ecosistema.
Ma soprattutto la caccia è gestione del territorio e in un recente passato abbiamo avuto la possibilità di prendere visione del piano faunistico regionale, che propone molti interventi interessanti e condividiamo completamente il suo contenuto, in particolare per quanto riguarda ciò che propone nelle zone Ripopolamento e Cattura.
Vista la situazione, è spontaneo chiedere a che punto è l’applicazione, quali progetti realizzativi sono stati fatti e quali iniziative s’intende mettere in atto per l’intero territorio.
Oltre ad essere molto favorevoli a questo piano faunistico, siamo pronti a collaborare nella maniera più ampia possibile. Anche perchè siamo convinti che l’uomo può essere un elemento di distruzione, ma nel suo profondo essere generoso e costruttivo, ciò può diventare base essenziale della ricostruzione faunistica ambientale, perché la stragrande maggioranza della gente sicuramente vuole un mondo più bello e pieno di vita. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo.
IL CALENDARIO VENATORIO 2020/201 ADOTTATO DALLA REGIONE