La storia di Terni dalla preistoria alla seconda guerra mondiale, scritta da Pompeo DeAngelis, l’opera più completa e importante mai dedicata alla città umbra. E’ la proposta di Intermedia Edizioni, in collaborazione con Istess, l’istituto di studi teologici, storici e sociali.
L’iniziativa editoriale consiste nella pubblicazione di sei volumi da collezione, il primo dei quali, (“Dalla preistoria alla formazione del Comune medievale“) è nelle librerie e in distribuzione nazionale nonché sul sito della casa editrice.
Un’iniziativa che testimonia il grande interesse rivolto verso la storia e la cultura di Terni a cui è dedicata la collana “Conoscere Terni” che debutta con questa raccolta decisamente preziosa per chi ama Terni e vuole comprenderne a fondo la storia, attraverso alcuni snodi fondamentali.
“Si tratta di un messaggio di incoraggiamento e fiducia, dice Andrea Giuli coordinatore editoriale di Intermedia Edizioni, rispetto ad una storia cittadina lunga ed importante per troppo tempo dimenticata, se non nell’ostinato e spesso oscuro lavori di alcuni appassionati”.
Arnaldo Casali, direttore dell’Istess, mette in evidenza il carattere fortemente innovativo del lavoro di De Angelis.
“Quella di Terni è soltanto una storia operaia, una storia partigiana, una storia sindacale. Non dimentichiamo che anche l’archeologia, a Terni, è solo industriale e la parola d’ordine delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent’anni è stata “contemporaneo”. Terni è la città contemporanea per antonomasia: senza un passato e senza futuro, ma sempre sospesa su un incerto presente. E’ una città priva di identità perché chi non conosce la propria storia non può progettare il proprio avvenire. Ed è forse proprio questa la causa della sua perenne frustrazione e di un provincialismo fatto di calcio, acciaio e pampepato. Ci si continua a lamentare perché san Valentino non è ancora conosciuto nel mondo, come portavoce della città del Drago, ma non deve stupire, perché la censura del patrono, come quella dei grandi personaggi che hanno fatto la storia della Conca, rientra in quella “cancel culture” che ha segnato l’ultimo secolo della storia ternana”.
Il primo volume della storia di Terni “Dalla preistoria alla formazione del Comune medievale” tratta le origini della città, l’arcaico popolo dei Nahar che presero il loro nome dal fiume Nahar (il Nera), la loro distanza e diffidenza dagli Etruschi, poi la fondazione della Terni romana che, sotto Curio Dentato, assunse la denominazione di Interamna.
Fu per sua decisione che venne realizzato il canale per far defluire le acque stagnanti del Velino verso il Nera, deviando il corso del fiume e formando la Cascata delle Marmore. I primi secoli della lunghissima vicenda di Terni sono straordinariamente interessanti e ricchi di avvenimenti.
Con stile piacevole e notevole talento divulgativo, De Angelis ci guida alla scoperta non solo di una realtà che incrociò il proprio destino con i maggiori eventi dell’epoca, ma anche di alcuni caratteri distintivi che sono stati connaturati per molto tempo all’identità di Terni e che, alcuni aspetti, ancora lo sono.
E’ il caso, ad esempio, di quella importante dimensione rurale basata sulla ricchezza delle coltivazioni e la diffusione dei molini che Terni acquistò in seguito alla terza guerra punica quando vennero effettuate importanti opere di bonifica, irrigazione dei terreni e venne introdotta la coltura dell’olivo. La collina di Collescipoli prende infatti il nome da Scipione, distruttore di Cartagine che in quel posto fu tra i primissimi a sperimentare la coltura dell’ulivo.
La Terni rurale ed agricola fu una caratteristica che si mantenne fino all’Ottocento con l’avvio della potente industrializzazione. Un altro carattere che si manifestò in quei secoli fu, ad esempio il dualismo con Narni che caratterizza tutto il Medioevo ternano.
Anche al culto di san Valentino sono dedicate pagine illuminanti nel contesto dell’Alto Medioevo quando Interamna dovette confrontarsi con la potenza della vicina Spoleto. Come dimenticare poi la grande importanza di Carsulae, luogo di transito e villeggiatura per i ceti benestanti, la cui decadenza venne determinata da un terremoto e resa marginale dal nuovo tracciato della strada Flaminia?