Per capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro.
Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. L’Umbria segue il trend positivo nazionale e immatricola 537nuove targhe, registrando un incremento del 52,6% rispetto all’anno precedente. Terni fa registrare un balzo in avanti del 106,7% con 93 nuovi mezzi; bene anche Perugia, che con 444 immatricolazioni cresce del 44,6%.
Tra le regioni che presentano un differenziale negativo rispetto all’anno precedente nel settore del trasporto persone c’è anche l’Umbria, che con 28 immatricolazioni fa segnare un arretramento del 39,1%. Perugia, in particolare, dimezza le registrazioni di nuovi mezzi passando da 39 a 20 (-48,7%); Terni rimane quasi stabile, passando da 7 nel 2020 a 8 nel 2021 (14,3%).
In Umbria l’elettrico raggiunge lo 0,1% e l’ibrido lo 0,2%. Il gasolio rimane preponderante e copre il 90,9% dell’intero parco, seguito da benzina e metano al 3,8%. Le differenze tra le due province sono minime.
In Umbria l’ibrido nel parco autobus rimane a quota 0%, mentre l’elettrico arriva all’1,1%. Il gasolio raggiunge il 90% e il metano l’8%. Anche in questo caso ci sono differenze minime tra le province; da sottolineare però che se a Perugia almeno l’1,3% degli autobus punta sull’alimentazione elettrica, a Terni la percentuale è ancora ferma a 0%.
Le categorie euro più presenti nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che raggiungono la quota del 30,5%. In Umbria gli Euro 0 si attestano al 14,6%. In generale, però, le classi più vecchie, fino all’Euro 2, arrivano quasi al 34%. Le differenze tra le due province sono anche in questo caso minime.
Leggermente sopra la media nazionale, in Umbria gli autobus Euro 0 sfiorano il 13%, mentre gli Euro 5 ed Euro 6 raggiungono rispettivamente il 15,9% e il 14,9%. Terni può vantare una percentuale migliore di veicoli Euro 5 e 6 raggiungendo il 34,8% contro il 30,1% di Perugia. La provincia di Terni ha anche una quantità maggiore di veicoli inquinanti (Euro 0-2 44%contro il 34% di Perugia).
Per il trasporto merci in Umbria la fascia d’età più diffusa dei mezzi è quella dei 15-20 anni(19,3%), che però ha la stessa percentuale della successiva (20-30 anni). I mezzi più giovani, quelli fino ai 5 anni, sono il 16,1%; mentre le fasce più datate (da 30 anni in su) raggiungono la quota del 14,8%. Anche su questo fronte sono minime le differenze tra le due province.
Per il trasporto persone la fascia di oltre 20 anni si attesta al 34,2% e quella di massimo 5 anni arriva solo all’11,4%. Terni fa meglio di Perugia in termini di veicoli più giovani (15,2%, contro 10,7%), ma presenta anche una percentuale maggiore di mezzi superiori ai 30 anni(15,2% contro il 10,4%).