Cento episodi da dodici minuti l’uno per ripercorrere integralmente la Divina Commedia di Dante Alighieri sulle immagini dell’Italia di oggi. È un’opera veramente originale quella ideata dal regista Lamberto Lambertini e dal vicepresidente della Società Dante Alighieri Paolo Peluffo, intitolata “In viaggio con Dante” che ha visto la luce dopo sette anni di lavoro. Su iniziativa di Anna Rita Manuali presidente del Comitato di Terni della Società Dante Alighieri, in collaborazione con la dirigente scolastica del liceo classico artistico Tacito-Metelli Roberta Bambini, il maestro Lambertini ha presentato a Terni questo imponente progetto cinematografico “alla ricerca della tracce presenti della molteplice, polimorfa identità italiana, scrive Paolo Peluffo, che si scopre tuttavia unitaria e vivente, ancora, nello specchio riflesso dei versi di Dante Alighieri, settecento anni dopo”. Ed è proprio sull’attualità del Sommo Poeta che punta Lamberto Lambertini per “liberarlo dalle muffe della scuola” e restituirlo soprattutto ai giovani.
“Dante è notoriamente l’inventore della lingua italiana, ma i romantici – Foscolo, Mazzini – dicevano che era anche il fondatore dell’unità d’Italia. Allora nasce l’idea di un giro d’Italia, cioè Dante letto integralmente per la prima volta dal primo verso all’ultimo, spiega Lamberto Lambertini, cinematograficamente si riprende l’Italia e avevamo pensato 100 canti cento città. Poi ci è venuto in mente un giro più libero, ogni canto un luogo diverso d’Italia, un luogo che mi dice il cuore, il ricordo, la memoria, la bellezza, l’infanzia. Non una cronaca, niente di giornalistico. La storia di questo film è la Divina Commedia e l’ambientazione sono i luoghi d’Italia belli, sconosciuti, rari, famosissimi ma poco visti, misterici, dove funziona l’uomo, l’artigiano, l’artista che sempre più si perde. Alla fine è venuto fuori che questo uomo-artigiano, uomo-artista, visto nel suo ambiente naturale è coevo, cioè l’uomo non è cambiato. La scoperta è che far vedere l’uomo che lavora e i versi di Dante, non sembra siano passati 700 anni. Abbiamo girato tante città, dalle saline di Trapani alle Dolomiti, ma non c’è nessun riferimento reale alla Commedia di Dante, non sono luoghi che lui ha visitato o ha citato, è una specie di Italia unita dalla lingua di Dante. “In viaggio con Dante” lo abbiamo presentato in tutto il mondo ed ora il mio compito è di raccontare il perché, incontrare studenti e ragazzi per far sentire loro come i versi di Dante non sono muffe della scuola, ma sono attualissimi perché il pensiero di Dante è attualissimo. La rabbia, la commozione, l’entusiasmo, l’incazzatura, anche politica, sembrano quelle di oggi: parla di Firenze – per dire – e sembra che parli di Renzi. I ragazzi, conclude Lamberto Lambertini, sono colpiti da questo: noi parliamo la stessa lingua di Dante 700 anni dopo”.