“Il Comune di Terni sapeva da mesi delle attività all’interno dell’inceneritore Bioter e lo ha tenuto all’oscuro dei cittadini. Non solo, quando i rappresentanti dell’amministrazione comunale – a seguito del comunicato del Movimento 5 Stelle che aveva recepito le copiose segnalazioni dei cittadini per le emissioni visibili da giorni – si sono precipitati presso l’impianto e hanno fatto quella sceneggiata tra insulti, offese e ordinanza di chiusura, il Comune aveva già convocato il giorno prima la riunione con Regione e enti”.
Lo hanno detto, nella sala consiliare di Palazzo Spada, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca, il consigliere comunale Claudio Fiorelli e il referente del gruppo territoriale di Terni Luca Simonetti.
“In questi atti ufficiali si parla di incontri informali e riunioni. Dopo le offese e le vergognose accuse che ci ha rivolto, ha detto De Luca, il vicesindaco Corridore dovrebbe solo chiedere scusa e dimettersi. Quando il 13 gennaio pubblichiamo il comunicato, dopo le copiose segnalazione dei cittadini rimasti ignari di quello che era successo i mesi precedenti, assistiamo alla reazione sgomenta e stupita dell’amministrazione che si reca all’impianto e ci accusa di procurato allarme, veniamo tacciati di sciacallaggio, di essere gente che scalda la poltrona per prendere l’indennità. Ma il Comune era a conoscenza di tutto da mesi, come certificato nelle protocollazioni. Tanto che il giorno prima, cioè il 12 gennaio, avevano già convocato il tavolo con Regione e Arpa. Comunicazioni che si sono susseguite almeno da giugno. Il 22 giugno avevamo denunciato attività di manutenzione nell’impianto, il 29 l’azienda avvisa dei lavori finalizzati al riavvio dell’impianto. Poi il 29 dicembre l’azienda comunica al sindaco che nell’ambito delle attività preliminari all’avvio dell’impianto verranno effettuate operazioni di soffiatura che comporteranno emissioni in atmosfera di getti di vapore. In pratica danno al Comune una duplice informazione: che ci sarebbero state emissioni e che tali attività erano finalizzate al riavvio. Per noi l’inceneritore non deve riaprire – ha aggiunto De Luca – e per questo condividiamo l’approccio degli uffici regionali che chiedono all’azienda di adeguarsi alle migliori tecniche disponibili (Bat). Se oggi è possibile fermare il riavvio dell’impianto è anche grazie agli emendamenti del M5S inseriti nell’aggiornamento del Piano regionale di qualità dell’aria. Emendamenti che hanno difeso fortemente quelle prescrizioni che impongono oggi all’impianto il riesame dell’Aia. Ecco come scaldiamo la poltrona. Ma ormai è chiaro che la violenza verbale del vicesindaco nasconde una vulnerabilità legata alla necessità di nascondere i fatti. A fronte di reiterate comunicazioni da giugno ad oggi, la cittadinanza è rimasta all’oscuro e nessuno sapeva cosa stesse succedendo. Peraltro – ha concluso il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – l’ordinanza di chiusura dell’impianto dell’amministrazione omette tutte le comunicazioni che ci sono state in questi mesi”.
“Gli attacchi del vicesindaco dopo la nostra segnalazione, ha aggiunto il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Terni Claudio Fiorelli, non hanno nulla di politico, ma tendono a screditare la persona. Noi rispondiamo come sempre con i fatti, non è possibile che l’amministrazione nasconda queste cose. Il sindaco dice che è contrario agli inceneritori e favorevole ai termovalorizzatori, ma non sa nemmeno che l’impianto in oggetto – secondo il loro lessico – sarebbe un termovalorizzatore. E’ evidente il conflitto nella maggioranza. Bandecchi dice una cosa senza sapere di che si tratta. La manifestazione di sabato è fortemente legata a una dialettica politica che nella nostra città sta sospendendo la democrazia. Un modus operandi costante in questi sei mesi di amministrazione tra risse, aggressioni verbali, offese. Chi la pensa diversamente viene portato a tacere e in tutto questo il Prefetto non si è fatto ancora sentire”.
“Le offese gravissime del vicesindaco segnano un precedente, secondo il referente del gruppo territoriale Luca Simonetti, dove più si strilla e si aggredisce e meno contenuti ci sono. Noi non abbiamo paura, ma non è possibile che chi viene in consiglio comunale non sa se troverà un sindaco arrabbiato o se verrà offeso o preso per stupido. In questa città le istituzioni sono commissariate. Il Prefetto e il Ministero degli Interni con il loro silenzio consentono questo commissariamento. La realtà sta diventando insostenibile. Com’è possibile che un governo legittimi il fatto che in questo territorio le opposizioni vengano sistematicamente trattate in maniera anti costituzionale? Rilanciamo l’invito per la manifestazione di domani, ci auguriamo di vedere l’adesione di tutti i cittadini”.