Grazie alla segnalazione di cittadini e alla presenza costante delle pattuglie della Questura sul territorio personale della Squadra Volante ha arrestato due africani e accompagnato coattivamente un tunisino ad un centro di permanenza e rimpatrio.
Due arresti sono avvenuti all’interno dell’ipermercato di via Montefiorino, quando la Squadra Volante ha fermato prima dell’uscita da un negozio due giovani africani, dopo la segnalazione del personale addetto alla vigilanza.
I due erano stati notati per il loro comportamento anomalo e i sospetti erano stati confermati dalla visione dei filmati delle telecamere: entrati nei camerini con due giubbotti di una nota marca, ne sono usciti dopo averli indossati sotto i loro indumenti. Stessa cosa per un paio di scarpe, sempre di una marca costosa, mentre per quanto riguarda due cuffie WIFI, le avevano nascoste in una borsa, insieme alle scarpe usate. Tutto il bottino era intorno ai 400 euro. Arrivati alle casse sono stati bloccati dalla sorveglianza e dalla Squadra Volante. Entrambi richiedenti asilo, uno del Gambia di 20 anni e l’altro della Guinea di 19 anni, entrati in Italia nel 2016 ed affidati ad una struttura ternana, da qualche mese erano usciti dal progetto di accoglienza a seguito del rifiuto dell’istanza di protezione da parte della commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato, decisione contro la quale si erano appellati. Senza fissa dimora in Italia e con precedenti per detenzione ai fini dello spaccio di stupefacenti per quanto riguarda il 19enne, tutti e due sono stati arrestati.
Un tunisino è stato fermato in Corso Vecchio dopo che era arrivata al 113 una segnalazione per rissa che vedeva coinvolti quattro stranieri. All’arrivo della Polizia, però, la rissa era rientrata, ma gli agenti hanno comunque controllato quattro ragazzi africani che stavano vicino ad un distributore automatico. Dalla procedura di identificazione è emerso che un marocchino si trovava già sottoposto ad una misura di prevenzione avendo l’obbligo di firma in questura, un somalo aveva una richiesta pendente di rinnovo di protezione internazionale, un tunisino di 18 anni era in carico ad una struttura di Montecastrilli in quanto sottoposto ad una misura alternativa alla detenzione perché condannato, quando ancora minorenne, per rapina aggravata in concorso perciò, non essendo possibile procedere all’espulsione, è stato riaffidato alla struttura. Un suo connazionale di 22 anni, invece, senza documenti e già sottoposto alla misura del respingimento da parte della Questura di Agrigento, dopo essere stato denunciato per non aver ottemperato alla misura, è stato accompagnato coattivamente al centro di permanenza e controllo di Bari.