Il 61% delle imprese umbre punta su innovazione, digitalizzazione e integrazione verticale per contrastare inflazione e instabilità dei mercati. Il 72% sta investendo sulla filiera e il 100% ritiene prioritario adottare strategie di riduzione dell’impatto ambientale. È quanto emerge dall’analisi di Deloitte Private ed ESG89 Group, “Economic Yearbook of Italy. Why Umbria | Il bello e il buono – Idee per il futuro”, progetto editoriale che racconta e valorizza le eccellenze imprenditoriali del territorio umbro presentato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni. L’analisi raccoglie testimonianze di aziende che, nella loro lettura aggregata, offrono una panoramica sullo scenario imprenditoriale del territorio umbro. “Con il progetto editoriale “Why Umbria” vogliamo contribuire a far conoscere i principi e i valori delle aziende umbre – ha dichiarato Ernesto Lanzillo, Partner di Deloitte e responsabile di Deloitte Private – per far si che etica e valori possedute ed esaltate dalle stesse rappresentino riferimenti non solo per l’imprenditoria italiana di altre regioni ma per quella internazionale dei paesi in cui opera Deloitte Private. In questa fase macro-economica di importanti cambiamenti, vogliamo concretamente supportare le istituzioni e le imprese umbre, con metodo e determinazione, attraverso la nostra esperienza su temi attuali quali il PNRR, la Sostenibilità e il civismo imprenditoriale. Le imprese Umbre che hanno voluto testimoniare le proprie strategie e valori in questa edizione di “Why Umbria” confermano quanto emerso a livello internazionale nelle ricerche svolte da Deloitte Private sulle PMI e imprese familiari per cui, per competere nei mercati locali e globali, le imprese devono creare una cultura aziendale unica e condivisa, essere un attore socialmente responsabile mettendo in atto, internamente ed esternamente, iniziative concrete per garantire la sostenibilità sociale del proprio business e per avere un impatto positivo sull’ecosistema in cui operano che risulta sempre più esposto alle influenze di attori e stakeholder disparati”.
“Il progetto rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso intrapreso dalla nostra società agli inizi degli anni ’90 – sostiene il presidente di ESG89 Group Giovanni Giorgetti – proprio nel 1992 pubblicavamo il volume dedicato alle imprese regionali: l’ANNUARIO ECONOMICO DELL’UMBRIA. Per la prima volta il territorio scopriva i propri talenti imprenditoriali. Molte di quelle società non ci sono più, altre invece hanno resistito alle tempeste dell’economia mondiale, non ultime la pandemia, la guerra in Ucraina e l’inflazione galoppante. Ma sono sempre stato convinto che questo territorio aveva delle peculiarità uniche: una su tutte la capacità ‘artigianale-industriale’ del saper fare che ha permesso a tanti ‘campioni’ regionali di conquistare i mercati nel mondo. Oggi, dopo trent’anni, la vera sfida è quella di lavorare per un’Umbria come culla naturale della cultura della umana sostenibilità, cioè di quello stile di vita dove salute, ambiente e lavoro si coniugano con lo sviluppo economico e diventare così attrattivi per chi in Umbria vuole investire e vivere. E da ultimo, ritengo cha fattori come la sostenibilità, l’innovazione, l’inclusione sociale, la rinnovata capacità scientifica, finanziaria e tecnologica potranno contribuire finalmente a superare il fattore dimensionale aziendale che costituisce limiti di penetrazione nei mercati nazionali ed esteri”.