Il sindaco Leonardo Latini ha firmato una ordinanza di divieto di consumo di acqua da un pozzo situato all’interno di AST.
“L’ordinanza – ha affermato l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati – è un atto che si è reso necessario a seguito degli esiti dei campionamenti richiesti all’usl per la verifica degli unici due pozzi di Ast le cui acque sono destinate al consumo umano. Le verifiche erano state richieste dal Comune a seguito dei superamenti riscontrati in diversi piezometri di monitoraggio della falda installati nell’ambito del procedimento del SIN per Ast”.
L’amministrazione comunale quindi, in considerazione del fatto che l’Azienda utilizza quelle stesse acque sotterranee destinandole al consumo umano del personale interno, attingendo da due pozzi, P1STA e P2STA, ubicati nell’area degli stabilimenti in prossimità di via Breda-Ponte d’Oro (circa 850 m di distanza da F19) ha subito provveduto a richiedere il parere dell’USL e a convocare una riunione con Regione, USL e con l’Azienda stessa, per discutere della problematica emersa. Nel tavolo di confronto, tenutosi il 6 dicembre, l’Azienda ha illustrato agli enti tutte le misure di ispezione e di emergenza attivate una volta riscontrato l’inquinamento nel piezometro F19; gli enti hanno ritenuto necessario, al fine dell’adozione di eventuali provvedimenti a tutela della salute, che USL provvedesse a campionare le acque utilizzate a scopo potabile dai pozzi P1STA e P2STA. Gli esiti dei campionamenti hanno evidenziato solo nel pozzo P1STA una concentrazione del Nichel pari a 27,2 µg/l superiore quindi al limite di potabilità pari a 20 µg/l. Si precisa che il campione prelevato da AST ha evidenziato una concentrazione del parametro Nichel inferiore al limite di rilevabilità strumentale, pari a 2 µg/l.Il Comune ha quindi dato dando mandato ad USL di effettuare un campionamento, nel più breve tempo possibile, con lo scopo sia di verificare la difformità tra il risultato di USL e dell’AST che di valutare la necessità di mantenere in vigore l’ordinanza emanata.