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E’ stato intitolato a Mario Cicioni lo stadio di Campitello a Terni. Cicioni, del Campitello, per 20 anni è stato il presidente e l’anima , è stato vice presidente della federcalcio regionale ed insignito della medaglia di bronzo al merito sportivo dal CONI regionale , onorificenza che “il Comitato olimpico – ha ricordato il presidente Domenico Ignozza -concede a chi ha speso una vita a favore dello sport, a favore dei giovani, a favore di quei grandi valori che tutti i giorni Mario ha voluto trasmettere ai nostri giovani atleti.”
“La sua delicatezza, il suo modo di essere, facevano sì che io potessi essere quello che decideva, ma ovviamente aveva deciso lui – ha detto Luigi Repace presidente del comitato umbro della F.I.G.C. – questa era la grandezza del personaggio Mario Cicioni, umiltà, fermezza, dirittura morale, un esempio per tutti.”
Mario Cicioni è morto il 19 ottobre 2017, in seguito a una terribile malattia che non gli ha concesso scampo, aveva 74 anni, nella sua vita grande importanza ha rivestito la politica. E’ stato militante del Partito Comunista che ha seguito in tutte le sue trasformazioni fino al Partito Democratico. E’ stato amministratore di Terni: è stato assessore all’urbanistica e al commercio nelle giunte Porrazzini e Todini. Popolarissimo in quella Terni che va da Borgo Rivo a Campitello a Gabelletta, ribattezzata “Cicionia”.
“Tra poco scopriremo questa targa – ha detto l’assessore al welfare Marco Cecconi – attività che l’amministrazione ha svolto volentieri e in tempi rapidi, in sinergia con la prefettura. C’è stata una delibera di giunta – ha ricordato – e si è arrivati a questa giornata, una bella giornata che è la dimostrazione che le buone scelte che sono state fatte, non hanno colore.”
Cecconi era a Campitello in rappresentanza dell’amministrazione comunale e della sua collega Elena Proietti, assessore allo sport, impossibilitata a intervenire, che ha mandato un messaggio che è stato letto dal figlio di Mario Cicioni, Alessio. La Proietti ha ricordato un aneddoto: “mi piace ricordare che Mario Cicioni – ha scritto l’assessore Proietti – è stato il primo dirigente con cui mi relazionai in quanto feci l’esordio come arbitro e,nonostante la mia agitazione, fu proprio lui a mettermi a mio agio. Ho creduto fermamente nella bontà dell’intitolazione di questo impianto sportivo comunale a Mario perché è grazie a lui se oggi, ancora, tantissimi bambini e ragazzi sono lì a fare sport e a divertirsi.”
“Questo impianto ha rappresentato per mio padre un po’ la seconda casa per tanti anni – ha detto Alessio Cicioni – che poi ha letto una lettera che suo padre aveva scritto per suo figlio Matteo, che all’epoca aveva due anni. Caro Matteo – scriveva Mario Cicioni – è soprattutto per voi bambini che abbiamo realizzato questo impianto moderno, perché mi piace pensare che il calcio a un pallone rende l’uomo bambino per un attimo , lo fa giocare come gioca il bambino con il palloncino o come gioca il gatto con gomitolo di lana, ballerino che danza con una palla leggera , come il palloncino che se ne va per l’aria, o come il gomitolo che rotola, giocando senza sapere di giocare, senza motivo, senza orologio, senza giudice. Questa era la visione di mio padre del calcio e dello sport in generale – ha detto ancora Alessio Cicioni – uno strumento per la felicità, in grado aiutare la crescita sana dei ragazzi, insieme alle famiglie e alla scuola. Per questo , negli anni in cui è stato presidente, diede un impulso fortissimo al settore giovanile. Quando un ragazzo della juniores veniva convocato in prima squadra si vantava del fatto che fosse un prodotto della nostra cantera. Il suo obiettivo è stato quello di fare del Campitello una delle migliori società dilettantistiche dell’Umbria, che doveva portare in alto il nome di Terni e doveva essere riconosciuta per la sua correttezza prima che per i risultati.”
“Questo impianto è stato sempre uno dei suoi sogni – ha detto l’attuale presidente del Campitello, Cristiano Castellani – che è riuscito a portare a termine con l’aiuto di persone che lo hanno sempre stimato e seguito.Amava vedere i bambini in un campo di calcio , non c’è cosa più bella – diceva – che vedere un bambino dare un calcio a un pallone.Le persone che hanno contribuito mettendo impegno e cuore , come Mario , vanno ricordate anche attraverso questi gesti, come l’intitolazione di uno stadio. E’ un modo per tutti, per noi dirigenti, per quelli futuri che verranno, di poter ricordare una storia, la storia costruita da un gruppo di amici partita dal 1973.”
IL RICORDO DI DONATELLA PORZI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL’UMBRIA
LA TARGA MARIO CICIONI
IL NOME IN TRIBUNA
LE FOTO SONO DI ALESSANDRO MARSILI