Vistoso calo demografico anche in Umbria. E non poteva essere altrimenti visto l’andamento registrato a livello nazionale. A certificare il calo della popolazione è uno studio dell’Istat, secondo il quale, nel solo 2017, il territorio umbro ha perso 5.700 unità di popolazione, (oggi sono 884.200 i residenti contro gli 889.900 dell’anno scorso) facendo registrare una tendenza negativa del 5,3 per mille per abitante, decisamente superiore a quella nazionale che è dell’1,6.
“Questo dato – spiega il presidente Ires Cgil Umbria Mario Bravi – è la conseguenza di più fattori, primo fra tutti il saldo naturale, quello tra nati e deceduti, che è negativo per 4.700 unità, mentre il differenziale tra immigrazione ed emigrazione risulta ancora in attivo per 2.500 unità. Il saldo interno (tra regioni italiane) segna invece un segno meno 900 unità.
Per Mario Bravi “se si confrontano i recentissimi dati dell’Istat con una ricerca dell’Ires Cgil Umbria realizzata nel novembre 2017, possiamo dire con sufficiente oggettività – sottolinea – di trovarci di fronte ad un fenomeno che può essere definito di declino demografico”.
Nel dettaglio, le riduzioni della popolazione umbra sono state dell’0,4% nel 2015, dello 0,3% nel 2016 e dello 0,5% nel 2017.
“E’ evidente – conclude il presidente dell’Ires Cgil – che c’è un rapporto tra situazione economica e sociale e andamento demografico. L’ultimo rapporto dell’Istat dovrebbe far riflettere ulteriormente sull’esigenza e sul bisogno di politiche economiche ed occupazionali alternative”.