Quando don Carlo fa gli auguri al vescovo, Mons. Giuseppe Piemontese, lo fa con molto trasporto..”Le facciamo tanti auguri, Eccellenza, perché ne ha bisogno per il delicato lavoro che l’attende in una città in crisi a tutti i livelli”. La Chiesa ternana si stringe intorno al suo Pastore in un momento in cui non gli sono state risparmiate critiche soprattutto per le sue posizioni sugli immigrati.
E durante l’omelia della notte di Natale il vescovo ha voluto ribadire un concetto a lui caro:”Dio ama incondizionatamente tutti”.
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Nella nostra cultura – ha detto Mons.Piemontese – i pastori, specie quelli del presepio, sono una realtà decorativa e romantica. Ben altro è il messaggio che Gesù, attraverso san Luca vuole darci.
Erano una categoria di persone poco raccomandabili. Spesso erano briganti, assassini, impuri per la religione ufficiale, erano emarginati insieme ai pubblicani, alle prostitute.
Non potevano testimoniare nei processi perché erano considerati inaffidabili, disonesti, ladri, violenti; sapevano di essere gli ultimi della terra.
Tutti aspettavano il giorno in cui il Messia avrebbe fatto a pezzi i pastori, cani impuri..
I Pastori vegliavano il gregge di notte, a significare che erano persone immerse nella notte morale e spirituale, e hanno addirittura paura della luce perché se arriva la luce questa rivela le loro opere malvagie.
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce come mai. Sono spaventati, di spavento grande.L’Angelo del Signore dice loro di non temere.
Mai avrebbero pensato di essere raggiunti, avvolti, quasi fulminati dall’ amore incondizionato di Dio.
Con l’angelo – ha aggiunto ancora il Vescovo – appare una moltitudine dell’esercito celeste, non l’esercito dell’imperatore Ottaviano, ma l’esercito del regno di Dio, che canta “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”; non gli uomini di buona volontà, perché quelli che lui ama più di tutti gli altri sono proprio gli ultimi della società, come questi pastori, emarginati da tutti perché considerati non soltanto lontani dalla società umana, ma lontani anche da Dio.
Il messaggio del Natale è qui: Gesù è venuto per farci sentire la vicinanza di Dio, per immergerci tutti nella parentela di Dio. E l’annuncio del Natale viene rivolto soprattutto agli ultimi, ai poveri, ai disprezzati, a coloro che non hanno altri appoggi, ai sofferenti, agli immigrati, ai peccatori, a coloro che si sono allontanati da Dio, a coloro che si ritengono irrecuperabili, a quelli che sono privi di speranza.
Non diluiamo la lieta notizia del Natale, dell’incarnazione del figlio di Dio: Dio ama incondizionatamente, perdutamente l’umanità intera, anzi ogni uomo. Lasciamoci guidare da tale amore sconvolgente e gustiamo la gioia di sentirci fratelli di Gesù Cristo”.
Non sono mancate critiche ai cristiani “sbadati”, indifferenti davanti alla nascita di Gesù. Mons. Piemontese cita il filosofo Massimo Cacciari secondo il quale “i primi ad aver abolito il Natale sono i cristiani che danno a vedere che il Natale per loro non ha nessuna rilevanza”.
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In effetti – ha rimarcato Mons.PIemontese – di fronte alla notizia che Dio si fa uomo, uno o “s’incavola o impazzisce”, invece non succede né l’una né l’altra cosa… perché prevale l’indifferenza o il ridurre la fede ad aspetti marginali.
Anche quest’anno l’annuncio della nascita di Gesù, si rinnova in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori dello Spirito e della solidarietà umana. Abbiamo conservato l’involucro del Natale – ha sottolineato ancora il Vescovo di Terni-Narni-Amelia – senza la sostanza, l’apparenza senza la realtà, prevale l’indifferenza o il ridurre la fede ad aspetti marginali o irrilevanti per la vita reale”.
In un Duomo gremito di fedeli sono risuonate le note di celebri brani natalizi: “Adeste Fidelis”, “Astro del ciel – Silent Night” , “Tu scendi dalle stelle”, eseguite dal Coro della Cattedrale.
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L'OMELIA DI MONS. GIUSEPPE PIEMONTESE, LA NOTTE DI NATALE
تم النشر بواسطة Terni in Rete في الاثنين، ٢٤ ديسمبر ٢٠١٨
LA BENEDIZIONE DEL VESCOVO E “TU SCENDI DALLE STELLE”