Si va a rappresentare un’Istituzione come se si andasse in gita in una trattoria. Una scampagnata d’estate in cui magari ci si lascia andare all’allegria e si fanno scherzi da zuzzurelloni. Il sindaco di Terni, però, siccome rappresenta una Città non può lasciare che lo ritraggano davanti ad una scritta volgare ed offensiva nei confronti di Perugia. Lui insieme a due assessori della sua giunta, tutti e tre sorridenti come se fossero in gita scolastica o avessero appena rubato la marmellata- Come d’altra parte non appare consono, per un sindaco ancorché leghista, mandare in giro una foto insieme ad altri due esponenti della Lega con sotto scritto “Tre omofobi”.
Via. Non è solo una caduta che di stile.
E’ un’offesa alla città di Terni prima che a Perugia. Così si va a legittimare l’odio campanilistico nei confronti del capoluogo da cui Terni si sente maltrattata, in alcuni casi discriminata. Così si rinfocola un clima da derby calcistico, come dimostra il fatto che la foto è diventata subito rappresentativa del sito dei tifosi rossoverdi. Se lo fa il sindaco che è il sindaco, figurarsi noi tifosi… Poi si parla di disordini negli stadi, di partite di calcio che diventano occasione di scontri, rivolte, spedizioni punitive, razzismo. E di città non sicure per colpa di questo e di quello, per cui si organizzano corsi gratuiti – come fa il Comune di Terni – per insegnare ad usare le bombolette spray al peperoncino illudendosi che è così, girando armati di qualcosa, che si sta più sicuri.
Acclarato che la Giunta comunale ternana ha con la fotografia un rapporto, eufemisticamente parlando, disinvolto non potevano mancare le reazioni. A Perugia, ovviamente non l’hanno presa bene e, pare che ci si sia scusati spiegando che, sai, la foto è stata fatta mentre loro erano intervenuti (come sindaco e assessori, quindi in rappresentanza del Comune di Terni) ad una manifestazione sportiva. Insomma la foto è stata fatta “per sport”, per farsi due risate con gli amici.
A Terni invece è saltato su il Pd: «Intendiamo prendere nette distanze dall’inqualificabile foto dove il sindaco di Terni, l’assessore Cecconi e l’assessora allo sport si ritraggono volutamente a fianco di una scritta ‘Perugia merda’. Un gesto che stigmatizziamo duramente. Inaccettabile che chi ricopre postazioni istituzionali degeneri in questo modo, identificandosi con uno stile comunicativo da bettola”. “Alla foto del sindaco e degli assessori – continua il Pd – noi preferiamo quella con l’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che a Perugia poco meno di un anno fa, sanciva un finanziamento alle periferie delle due città, prendendo per mano i due sindaci di Terni e Perugia. Li c’era il simbolo dell’Italia migliore, il governo centrale di Roma che ridistribuisce le risorse e appiana le criticità. Al modello nazionale fatto di violenza,odio , rancore, razzismo e scherno noi crediamo invece nell’idea di patria solidale, integrata, pronta a raccogliere le sfide anche dove esistono oggettive situazioni di criticità come nella Regione Umbria tra gli equilibri di Terni e Perugia. Noi crediamo nel concetto alto di società, quella che riesce, tramite il buon governo, a risolvere e appianare le difficoltà, non alimentarle. Noi preferiamo l’idea di Patria libera, tollerante, volta all’incontro, alla costruzione della pace e del progresso diffuso”.
Sul piano politico, invece, certe “leggerezze” paralizzano un dibattito che fosse serio darebbe legittimità e dignità a prese di posizione condivisibili, come quella di chi – a torto o ragione – considera l’Umbria del Sud dimenticata. Non è con le goliardate che si svelenisce il clima, oltretutto dimenticando che alla fin fine Perugia è governata anch’essa da una giunta di destra.