Potrebbe arrivare entro questo mese di settembre un nuova misura di contrasto alla povertà. Si tratta del “Reddito per il lavoro” che si andrebbe ad aggiungere al “Reddito di inclusione” e al “Reddito di cittadinanza”.
Questa nuova misura è stata annunciata ieri mattina dal Presidente della giunta regionale Fabio Paparelli nel corso di un seminario che si è tenuto a Villa Umbra, denominato, “”Il contrasto alle povertà in Umbria: stato dell’arte e programmazione futura”.
“E’ una misura che abbiamo programmato – ci dice il Presidente Paparelli – ma non ancora messa in campo perché stiamo attendendo che il ministero del Lavoro ci dia comunicazione formale delle risorse a nostra disposizione. Sono 21 milioni e mezzo di euro che il ministero ci deve restituire per la Cassa integrazione che spettavano all’Umbria ma che non sono stati utilizzati.”
“Una parte di questi soldi li utilizzeremo come assegno di reimpiego per i 50enni che sono stati licenziati individualmente, ricordo che coloro che sono stati licenziati collettivamente hanno già questo assegno; una parte li utilizzeremo per il collocamento delle persone disabili e una parte li utilizzeremo proprio per il reddito per il lavoro (circa 10 milioni di euro, ndr) che sarà rivolto ai giovani con un reddito ISEE dai 6 mila a 12 mila euro annui – è una misura quindi complementare al reddito di cittadinanza che,come si sa, va da 0 a 6 mila euro di reddito ISEE.”
Secondo il presidente Paparelli non si tratta di “un welfare assistenziale in quanto l’obiettivo che si propone è quello di trovare un lavoro a questi ragazzi e consisterà in 6 mesi di reddito di inclusione e 6/12 mesi di formazione indennizzata e un forte incentivo, da 3 mila euro fino a 7 mila euro, per l’azienda che deciderà di assumere la persona che ha partecipato al tirocinio.”
Dalle statistiche risulta che l’80% dei giovani che partecipano ai corsi di formazione presso aziende, poi viene assunto. “L’obiettivo nostro – conclude il presidente Paparelli – è quello di accompagnare il giovane all’assunzione.”