Quello che raccontano gli abitanti di Moggio, al confine tra le provincie di Terni e Rieti è che la centrale dello spaccio, smantellata a Marmore, vocabolo Mazzelvetta, si è trasferita, armi e bagagli, un po’ più su nella vicina Moggio, sempre in una zona boschiva.
Ancora droga nei boschi: a Mazzelvetta di Piediluco i Carabinieri trovano la base degli spacciatori
Secondo quanto raccontano “i pusher si insediano al bivio di Moggio, la procedura è sempre la stessa , un via vai continuo di automobili che arrivano e si fermano davanti all’ingresso del sentiero per il bosco, per poi ripartire dopo aver acquistato la droga. Noi residenti del paese di Piè di Moggio siamo ormai esausti, abbiamo contattato amministrazioni e forze dell’ordine ma vediamo solo peggiorare la situazione senza che nessuno intervenga da ormai 2 mesi. Inutile dire il degrado che lasciano ovunque, spargono immondizia, fino ad arrivare alla piazza del paese. Inoltre il paese ora è assediato da gente poco raccomandabile che transita anche a piedi dalla mattina presto fino alla sera tardi per andare a comprare la propria dose.
Dopo l’arrivo dei pusher – scrivono ancora – ci sono stati anche episodi di furti (sempre più frequenti), in un paese in cui niente del genere era mai capitato.
Noi residenti abbiamo paura, prima i bambini giocavano in piazza e si andava in giro tranquilli, oggi questa tranquillità l’abbiamo persa.
Siamo una frazione abbandonata dal comune di Rieti , sotto molto aspetti. Adesso chiediamo udienza , facciamo un appello alle forze dell’ordine: non dobbiamo aspettare che la situazione peggiori. I pusher vivono lì 24 ore su 24″.