La relazione che ha presentato Sergio Giardinieri è stata ponderosa ed approfondita. Lui, insieme al comitato direttivo della Confesercenti l’hanno poi spedita al sindaco Stefano Bandecchi e ai suoi assessori. Era un lavoro della Anestor, l’Associazione Nazionale dei Centri Storici. Ma la loro è anche una voglia di riprendersi un po’ il campo d’azione dal momento che si sentono quasi dimenticati dalle istituzioni nonostante la loro decennale presenza nel mondo del commercio. Una volta non sono stati manco convocati dalla Giunta. Giardinieri minimizza “Forse si è trattato di un errore. Vedremo le prossime volte”.
Problemi di rappresentanza a parte, Giardinieri e la sua Confesercenti spiegano un momento poco felice per la città, che ha, a loro dire, pochi margini di manovra. “Non l’industria siderurgica, che sta declinando nonostante le promesse di Arvedi e delle istituzioni”. Ed anche il commercio soffre davvero le pene dell’inferno, con esercizi che calano continuamente, con prospettive che sembrano degradare. Ma sono i numeri a mettere paura: “Gli abitanti sono 108.000 di cui 14.000 stranieri. Ormai ci sono quasi diecimila badanti per accudire alla marea di anziani, sempre più numerosi”. Ed il commercio in queste situazioni non ha la forza di rialzare la testa. E allora. La Fedesercenti pensa ad un comparto sottodimensionato, quasi sconosciuto: il turismo. “Le potenzialità sono tantissime a partire dalla Cascata delle Marmore, per arrivare ai musei, pensati, delle armi, magari uno dello sport tanto per ricordare campioni come Libero Liberati. Ma ci sono tante bellezze a Terni che potrebbero sostenere anche un boom di presenze negli alberghi”. C’è poi un elenco delle bellezze
Sergio Giardinieri ha stilato la sua ponderosa relazione guardando in primis al Centro Storico, d’altra parte il lavoro era proprio dell’Ancestor; centro stoico che è stato, e rimane, il motore dell’economia cittadina lamentando una scarsa considerazione dell’inquinamento magari quello acustico, determinato a suo dire, dai mezzi di locomozione, automobili, moto, camion, che appestano l’atmosfera cittadina: “E se, per esempio, si pensasse ad un’area di attestamento come le ex Officine Bosco per poi impiegare i transpallet per entrare dentro la città?”. Idee, idee, idee, in attesa che si avvii un confronto con le altre associazioni di categoria, coi cittadini, le istituzioni e chiunque altro abbia titoli per discutere