“La vita è un dono fragile che Dio ha messo nelle nostre mani”. Lo ha detto durante l’omelia don Vincenzo Greco che ha celebrato, questa mattina, nella chiesa di Santa Maria del Carmelo, i funerali di David Leonardi. David è deceduto nell’incidente stradale di sabato scorso a Montecastrilli insieme a Catalin Iuoras. E come per Catalin Iuoras, l’addio è stato doloroso, struggente: la disperazione della sorella che non riesce a smettere di piangere e quella dei genitori sorretti da amici e parenti. E poi gli amici “di sempre e per sempre” che portano a spalla il feretro, gli si stringono intorno, piangono, si abbracciano. Scene che, purtroppo avevamo già visto e che non si vorrebbe più vedere.
“Cari giovani – dice don Enzo – se volete imparare una lezione da questo momento, è questa: la vita è bella ed è meravigliosa, vale la pena di essere vissuta però fondandosi sui valori. Quanto è importante che alla base della nostra vita ci siano i valori della solidarietà, dell’amicizia, dell’ascolto. La vita è qualcosa di fragile, abbiatene cura, abbiate cura della vostra vita, della vita dei vostri cari, delle persone che amate.”
“Vogliamo affidare al Padre, a un padre grande e misericordioso David – dice ancora don Enzo – lo consegniamo al suo abbraccio, così come in questo momento cerchiamo l’abbraccio dell’altro, dell’amico, del fratello, del famigliare, un abbraccio che ci sorregge. Così immaginiamo David, che Dio lo abbraccia e lo tiene con sé, con misericordia.”
Don Enzo ricorda i due ragazzi feriti, ricoverati in ospedale che lottano per la vita “magari una vita diversa, più consapevole, più responsabile, più bella e ricorda anche Catalin “del quale abbiamo celebrato i funerali l’altro ieri.”
“Queste tragedie ci obbligano con le spalle al muro – afferma il sacerdote – a toccare la nostra umana fragilità, in circostanze come queste non è facile consegnare un messaggio che rimanga nel cuore di chi ascolta.”
In questa strana mattinata di agosto, con il caldo che toglie il respiro, con sole e nuvole, quando il feretro viene portato a spalla sul sagrato della chiesa e poi nel carro funebre, scende anche la pioggia. Ma tutti restano lì, accanto a quella bara con le rose rosse e con la sciarpa dell’Inter, la squadra per cui tifava David. Volano in cielo palloncini neri e azzurri, fra gli applausi di tutti. Le lacrime del cielo si mischiano a quelle umane: l’ultimo e doloroso viaggio di David può iniziare.