https://www.youtube.com/embed/WHPbKCRoGa8, https://www.youtube.com/embed/gjLL_Io66qc
Una scultura unica al mondo; la più grande realizzata da Arnaldo Pomodoro, la prima di Pomodoro in acciaio inossidabile e anche la prima scultura al mondo realizzata con lo stesso metallo. E’ la lancia di luce, l’obelisco di cui è stato festeggiato, lo scorso mese di dicembre il ventennale con una serie di iniziative organizzate da Federmanager.
La stessa Federmanager che ci ha messo a disposizione il video che racconta la nascita e la realizzazione di un’opera straordinaria. Che celebra lo stretto legame fra la fabbrica (l’acciaieria) e la città.
E’ Mario Finocchio, ex responsabile delle fonderie, a spiegare come tutto nacque da un suggerimento del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il quale , colpito dai manufatti del polo siderurgico suggerì di realizzare qualcosa che ricordasse il lavoro degli operai delle acciaierie. “Anche dal desiderio dell’azienda – aggiunge Finocchio – di donare un’opera alla città in occasione del centenario della fondazione “. Infine, la scelta di Pomodoro va attribuita all’allora sindaco della città, Giacomo Porrazzini, ” il quale – ricorda ancora Mario Finocchio – rimase entusiasta nel visitare una mostra sull’arredo urbano, che l’artista aveva allestito a Firenze; di ritorno il sindaco mi disse che sarebbe stato bellissimo se Arnaldo Pomodoro avesse realizzato una scultura per Terni”.
Furono proprio Giacomo Porrazzini e Mario Finocchio a incontrare nel suo studio milanese Arnaldo Pomodoro.
“Ci furono subito contrasti fra me e Pomodoro perché lui non voleva utilizzare l’acciaio in quanto tutte le sue opere erano in bronzo e perché nel mondo altri avevano provato a realizzare sculture in acciaio ma non ci erano riusciti; io gli ho detto l’opera la faccio ma deve essere in acciaio inossidabile altrimenti non la faccio”.
Alla fine l’ha spuntata Finocchio perché l’opera si è fatta ed è in acciaio. Lo stesso Pomodoro si è entusiasmato nel realizzarla, sporcandosi anche le mani e decidendo anche dove posizionarla.
“Ci sono voluti 10 anni e 15 mila ore di lavoro – rammenta Finocchio – per concretizzare il suggerimento di Pertini”.
Oggi l’Obelisco è ancora più bello grazie alla nuova illuminazione.