“È compito delle istituzioni lavorare per rendere le città più sicure, ma dobbiamo anche lavorare per ridare fiducia ai cittadini, colmando il gap fra situazione reale e sicurezza percepita. Per questo abbiamo bisogno di ripensare il modo di lavorare insieme, con un’interazione più forte tra i soggetti a vario titolo interessati al problema, forze dell’ordine, Regione, Comuni, Terzo Settore, partendo dalla co-progettazione degli interventi, per giungere alla co-responsabilizzazione e alla co-produzione della sicurezza e di cui la ‘sicurezza partecipata’ rappresenta solo il primo passo”.
E’uno dei passaggi dell’intrudizione del vice presidente della giunta regionale, Fabio Paparelli,al seminario su “Città e legalità” organizzato dalla regione Umbria, a Terni.
“La Regione Umbria è entrata a far parte al Forum europeo e al Forum italiano sulla sicurezza urbana – ha ricordato Paparelli – e abbiamo già attivato uno scambio di buone pratiche ed esperienze che rafforzeremo anche per offrire ulteriori momenti formativi e irrobustire le nostre politiche per la maggiore sicurezza della comunità e una migliore qualità della vita. Politiche che necessitano di un approccio integrato e di un lavoro congiunto più stringente”.
“Benché sia ancora attuale – ha aggiunto – vogliamo procedere a una revisione della legge regionale sulla sicurezza urbana, la 13 del 2008, anche alla luce della recente evoluzione della normativa nazionale. Per questo coinvolgeremo tutti i diversi soggetti cui competono gli interventi, oggi presenti a questo seminario formativo e informativo con cui abbiamo voluto condividere riflessioni e analisi sulla situazione in Umbria e in Italia, su tendenze e scelte”.
“Indubbiamente – ha ribadito Paparelli – non è sufficiente registrare il calo dei reati per rendere il citta
dino più sicuro, se poi il quartiere in cui abita è segnato da uno stato di abbandono e di degrado o se vive in un clima di incertezza, paura e angoscia. È nostro compito reagire producendo senso aperto al futuro, per ricreare fiducia nelle persone affinché possano riappropriarsi dei propri spazi. È l’obiettivo cui dovrà concorrere anche la nuova legge regionale in materia”.
Sono intervenuti i questori di Terni e Perugia, De Biagi e Cannizzaro.
“Idati sulla criminalità denunciata – ha detto il prefetto di Terni – ci dicono che la situazione è in miglioramento, con una contrazione del numero dei reati a livello nazionale come in Umbria e in provincia di Terni, anzi più accentuata, ma anche la paura dei cittadini ha diritto di cittadinanza. Vanno considerati insieme sicurezza reale e percepita, come si fa nell’incontro di oggi, e partire da qui quale strumento base per l’operatività volta a garantire la sicurezza richiesta”.
Secondo il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti (presidente di ANCI Umbria) , “i sindaci sono
chiamati a nuove responsabilità dai cambiamenti sociali, che parlano il linguaggio dell’integrazione” e ha sottolineato l’importanza degli investimenti garantiti dalla Regione a sostegno delle amministrazioni comunali nell’attuazione di politiche di sicurezza con interventi “che devono essere declinati in vari modi, non solo la videosorveglianza, la sicurezza stradale, l’illuminazione pubblica, ma anche ad esempio iniziative culturali per contrastare la violenza di genere”.