Ancora segnali negativi per quanto riguarda il lavoro e l’occupazione arrivano in questi primi giorni del 2016.
Il coordinamento della FIM CISL sottolinea quelle che sono le crisi più importanti: la richiesta di licenziamento collettivo e collocazione in mobilità per 29 unità lavorative su 36 della Car One società nata nel 2014 dalla scissione della Imec per attività di trasporto e gestione degli autoveicoli e per attività di cantiere; l’annuncio dei 13 lavoratori che la Vipal ha ipotizzato come esubero a seguito di una annunciata sovraccapacità a cui le Organizzazioni sindacali hanno risposto chiedendo di cercare ogni soluzione possibile per ridurre l’impatto sociale, soprattutto in territorio come quello della Valnerina .
Inoltre la cassa integrazione firmata alla Faurecia, in seguito alla decisione della Fiat Chrysler America di posticipare il lancio di alcuni modelli; e ancora, la richiesta di cassa integrazione avanzata dalla Adamantis.
La Fim Cisl sottolinea poi la questione del fenomeno, che ormai non interessa più solamente l’indotto di Ast, di accettare appalti per lavorazioni e servizi a tariffe ai limiti della legalità le cui conseguenze finiscono con l’essere scaricate sui lavoratori e sempre più spesso sulla qualità della prestazione.
Insomma, sono molti i segnali preoccupanti.
“L’anno nuovo – secondo la FIM CISL – è cominciato nel segno di quello vecchio; nel 2015 abbiamo monitorato 90 aziende iscritte a Federmeccanica, Confapi, Confartigianato o seguite da Consulenti o altre Associazioni per un totale di quasi 4 mila dipendenti. Di questi 1692 sono stati coinvolti almeno dalla Cassa Integrazione. 107 sono stati i licenziamenti reali, cioè senza protezione con eventuali accordi sulla mobilità incentivata. Insomma non c’è solo Ast.”
“Il 2016 – conclude la segreteria della FIM CISL – deve essere per il comprensorio ternano l’anno di Industry 4.0, la rivoluzione tecnologica in grado di cambiare l’aspetto a tutto il mondo della produzione. La condizione è che accanto alle idee, ci sia una nuova classe imprenditoriale in grado di attrarre gli investimenti seguendo appunto il solco dell’innovazione. Chi ha seguito questo percorso, in modo particolare le aziende che
operano nel Cluster aeronautico-spaziale, è uscito dalla crisi rafforzandosi e internazionalizzandosi.
Siamo consapevoli che una digitalizzazione spinta, con il reciproco influenzarsi delle macchine intelligenti, come scrive Massimo Mascini curatore dell’Annuario del lavoro 2015, possano mutare il paradigma del sistema industriale, facendo cambiare il lavoratore e naturalmente il sindacato dal quale il lavoratore si farebbe rappresentare. Noi vogliamo essere pronti a questa sfida.”