“Come organizzazioni sindacali esprimiamo grande preoccupazione e profonda indignazione per la vicenda delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto del Ministero della Giustizia, in servizio presso i tribunali e le procure di Spoleto, Perugia e Terni per i servizi di digitalizzazione degli atti giudiziari. Il cambio d’appalto, avvenuto a giugno 2024, ha infatti determinato, in assenza di una clausola sociale che garantisse una continuità occupazionale, una situazione di totale incertezza sul futuro professionale di diverse lavoratrici e lavoratori, tutti somministrarti presso la ex azienda appaltatrice”.
Lo scrivono in una nota Nidil Cgil di Perugia e Terni, insieme a Fiom Cgil e Fp Cgil Umbria.
“Da un giorno all’altro questi operatori, che da anni svolgono una attività di grande responsabilità e con requisiti di professionalità elevati, contribuendo al corretto funzionamento del sistema giudiziario, sono stati lasciati a casa, senza nessuna prospettiva di essere richiamati – scrive il sindacati – Ciò ha portato, tra l’altro al blocco dei servizi di digitalizzazione degli atti giudiziari nelle procure e nei tribunali di Perugia, Spoleto e Terni”.
“Riteniamo inaccettabile la gestione dell’appalto e il trattamento riservato ai lavoratori da parte del Ministero della Giustizia, che in questo modo compromette il corretto funzionamento di un servizio essenziale – concludono Nidil, Fiom e Fp Cgil – I lavoratori dell’appalto saranno in piazza a Roma lunedì 22 luglio, alle ore 8.00 per chiedere trasparenza e risposte di fronte a quello che è a tutti gli effetti un trattamento iniquo da parte del Ministero. Noi ci saremo”.