“A Terni l’unico buco di bilancio è quello creato dalla precedente amministrazione. PD, sinistra e Movimento 5 Stelle chiedano scusa al sindaco e a tutti i cittadini ternani per le inutili polemiche sollevate in questi mesi”.
L’intervento è dei consiglieri comunali Lega Terni e del referente comunale Barbara Saltamartini.
“La Corte dei Conti, con deliberazione ufficiale, su richiesta di parere del sindaco Leonardo Latini, ha confermato che la gestione dell’anticipazione di tesoreria resta di competenza dell’organo straordinario di liquidazione in quanto ‘originata da fatti di gestione precedenti all’entrata in vigore della nuova disposizione’. Cade miseramente – proseguono i leghisti – il castello di carte messo in piedi dalla sinistra e da certa parte dell’opposizione che in questi mesi non hanno fatto altro che denigrare l’operato della giunta, presupponendo un nuovo buco di bilancio di 12 milioni di euro e quasi auspicando un secondo dissesto economico che sarebbe stato catastrofico per la città. A tutti noi era evidente come la sinistra, seguita a ruota dai grillini, cercasse solo di screditare il sindaco e la Lega nel vano tentativo di ripulirsi la faccia dai disastri provocati nella precedente gestione economica dell’ente, culminata con un dissesto finanziario che ha scatenato conseguenze gravi con le quali il Comune di Terni e i cittadini dovranno fare i conti ancora per anni, come ad esempio l’aumento al massimo delle imposte comunali. Ancora una volta l’opposizione dimostra di non essere in grado di sviluppare un confronto costruttivo su tematiche fondamentali per la città, ma di sapersi solo nascondere dietro a polemiche strumentali create ad arte per acchiappare qualche “like” sui social, ma che non fanno bene alla dialettica politica e tanto meno alla città di Terni. Il documento della Corte dei Conti è prova ulteriore della trasparenza e del corretto operato del sindaco e della giunta, oltre che della professionalità con la quale questa Amministrazione si è adoperata per gestire al meglio la città – concludono – in un contesto ereditato di dissesto economico”.