Si prevedeva una assemblea dei presidenti delle società di serie C non tranquillissima e così è stato anche se al presidente Ghirelli non risulta. Anzi parla di assemblea unitaria cercando di far apparire all’esterno che “ va tutto bene, madama, la marchesa “. Lo si poteva intuire, però, che potesse essere tumultuosa in virtù degli interessi in ballo che portavano ogni responsabile societario a sposare una decisione che potesse quanto meno tutelare le proprie ragioni.
Ecco allora che c’è stato chi ha propugnato la disputa dei play off, e tra queste la Ternana che, tra l’altro, è giusto ricordare è anche finalista ignorata di Coppa Italia ( vale ancora la pena da parte delle società di buttar via soldi e energie vista come non è tenuta assolutamente in considerazione, ndr ) insieme alla Juventus 23, chi ha sostenuto giustamente le meritate promozioni di Reggina, Monza e Vicenza e chi, invece, ha caldeggiato la candidatura della quarta società promossa, il Carpi, per meriti sportivi suscitando la giusta reazione dell’Audace Reggio che, al momento dello stop, aveva una partita in più disputata rispetto al Carpi ma era al secondo posto in graduatoria con un punto di vantaggio.
Non condividiamo e non riusciamo a capire, e non di certo perché c’è di mezzo la Ternana, la fretta con cui si è deciso di assegnare la quarta promozione in base ai meriti sportivi quando c’erano ben sedici società disposte a disputare i play off, le altre 11 evidentemente che si sono astenute o votato contro hanno ritenuto di non essere in grado di attenersi rigorosamente alle raccomandazioni imposte dal protocollo di sicurezza della Commissione Medico scientifica della FGCI, nel caso In cui dovessero ripartire la serie A e la B. Insomma ci si chiede perché non possano andare a disputare i play-off quelle società di C che ne hanno il diritto e che assicurano di essere in grado di garantire l’osservanza di quelle raccomandazioni sopra citate.
Non capiamo, lo ribadiamo, la fretta di stabilire la quarta società promossa quando si potrebbe aspettare un mese, forse due, anche perché in C non ci sono da disputare gli impegni di Coppe europee e non c’è , quindi, l’urgenza di rispettare la data del 2 agosto per chiudere l’attività, per valutare l’andamento della pandemia e comportarsi di conseguenza.
Resta il fatto, comunque, che le decisioni prese dall’assemblea dei presidenti della C debbano, ora, essere ratificate dal Consiglio Federale che è programmato per venerdì della prossima settimana.
Da come si è messa la faccenda non è escluso, anzi è molto probabile che quella che verrà sarà ancora una volta un’estate caratterizzata da ricorsi e controricorsi. Ternana, ancora una volta tra le penalizzate dopo la beffa di due anni fa, e Bari, infatti, già promettono battaglia. Di sicuro, però, con il passare delle ore il gruppetto si infoltirà.
E come potrebbe essere altrimenti vista la piega che sta prendendo la situazione!