“Ci sono grandi attese per questo progetto che rappresenta una svolta importante, tutti noi sentiamo molto questa responsabilità.”
Lo dichiara all’ANSA Andrea Crisanti, professore di parassitologia molecolare all’Imperial Collage di Londra: “se l’esperimento darà un risultato positivo – ha aggiunto – saremo a una passo dal poter affermare che questa tecnologia funziona davvero.”
A questo fine sono infatti iniziati da poco presso i laboratori ad alta sicurezza del polo di innovazione genomica , genetica e biologia di Terni, i test sulle zanzare OGM che la fondazione Bill & Melinda Gates ha sviluppato per fermare la malaria grazie a una catena genetica che rende sterili le zanzare femmine portando all’annientamento della popolazione nel giro di poche generazioni.
I test sono cominciati all’inizio di febbraio, dopo la concessione delle autorizzazioni da parte dei comitati di controllo per la bioetica e la biosicurezza. I laboratori di Terni sono stati scelti proprio perché offrono ben tre livelli di sicurezza che impediscono alle zanzare modificate di fuoriuscire e persino di sopravvivere e proliferare qualora venissero accidentalmente liberate nell’ambiente.
Le uova degli insetti modificati sono arrivate dall’Inghilterra dentro speciali contenitori. Una volta sistemate nelle camere climatiche l’esperimento ha avuto inizio.
“Nei primi teste effettuati a Londra – ha spiegato ancora il prof. Crisanti – l’obbiettivo è stato concetrato in 8/10 generazioni che equivalgono a circa 200 giorni. Per questo l’esperimento su larga scala di Terni durerà 6/7 mesi.
Nel frattempo – conclude il prof. Crisanti – stiamo già studiando il ruolo della zanzara nella catena alimentare dei Paesi africani in cui potrebbe essere liberata in futuro, per essere sicuri che non ci sia un predatore specifico che possa essere danneggiato dalla sua scomparsa. Comunque non ci sono particolari preoccupazioni: siamo convinti che questa tecnologia non causerà alcun disastro ecologico”.