Purtroppo Velio De Santis non ce l’ha fatta a vincere la battaglia contro un male terribile che in poche settimane l’ha sottratto all’affetto dei suoi cari, della moglie, Maria Rita, delle figlie, Giulia e Valeria, della nipotina, Caterina, e dei tanti, ma tanti amici e ragazzi che hanno avuto il piacere di conoscerlo.
Persona amabilissima, dalla cultura immensa, capace di parlare di tutto a 360 gradi e grande appassionato di sport, di tutti gli sport; con lui era facile parlare con dovizia di particolari di Bartali come di Coppi, di Benvenuti come di Griffith, di Panatta come di Sirola per non parlare, poi, del calcio, la sua grande passione, e del Torino, la squadra che lui amava.
Da ragazzo era stato un buon calciatore senza raggiungere livelli straordinari e, una volta appese le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore. E di campionati ne ha vinti tanti, Velio, che negli anni ha allenato, tra le altre, la Marcol del presidente Luchetti, il Campitello del presidente Mario Cicioni di cui si vantava di essere un grande amico. Un bel rapporto tra i due e quando Mario lasciò la vita terrena Velio ne fu addolorato fortemente. In quella triste circostanza chi lo ha incontrato ha potuto leggere sul suo volto la sua amarezza, il suo dolore per la scomparsa dell’amico di tante battaglie. Alcune anche non facili da risolvere. L’ultima sua esperienza è stata alla guida dell’Olimpia Thyrus.
Si diceva nell’ambiente che fosse un “allenatore all’antica “, e Velio di questo se ne faceva un cruccio; era, invece, un mister con le sue idee che, però, vinceva, che si faceva rispettare ma, allo stesso tempo, fuori dal terreno di gioco intratteneva con i suoi ragazzi dei rapporti di profonda amicizia e stima. E lo sta a testimoniare il gran numero di ragazzi che in questi giorni sono andati a trovarlo nel nosocomio ternano dove era ricoverato.
Sono celebri le sue relazioni all’indomani delle partite con ore ed ore al chiuso degli spogliatoi ad analizzare pregi e difetti della prestazione. Relazioni, però, non noiose ma interessanti, ricche di battute simpatiche, e fatte con quel linguaggio intriso di dialetto e di italiano puro che solo lui riusciva a mettere insieme con maestria.
nella foto, in alto, quarto giocatore da sx, Velio De Santis
Con il dolore che attanaglia tutti coloro che lo conoscevano posso dire di essere stato privilegiato perché ho conosciuto Velio quando ancora ragazzi, lui con qualche anno in più di me, giocavamo insieme in una squadra giovanile” Le Grazie “ e ricordo con piacere i suoi consigli e anche le sue puntualizzazioni in alcune situazioni di gioco. Diventammo subito amici anche se le nostre strade nel volgere di qualche anno si divisero: lui funzionario al Comune di Spoleto ed io in banca.
Non ci siamo, però, mai persi di vista fino a quando un bel giorno ebbi la felice intuizione di averlo come opinionista nel programma televisivo “ NOTTE GOL “ a Tele Galileo. Le sue analisi lucide, approfondite delle partite della Ternana erano apprezzatissime dai telespettatori, da giocatori ed allenatori che a quei tempi frequentavano con più slancio i salotti televisivi. Ricordo ancora, tra le altre, una puntata in cui era ospite Gigi Delneri che durò più di tre ore con il tecnico rossoverde interessato alle analisi di Velio condividendole, anche se in parte. Il bello, poi, era che la trasmissione non finiva con la sigla di chiusura ma continuava dapprima in Corso Tacito, anche d’inverno con quel freddo e con la nebbia che ci avvolgeva, per concludersi, poi al Caffè Bugatti dove l’amico Max, purtroppo anche lui scomparso prematuramente, ci offriva un latte caldo ed una straordinaria crostata che insieme degustavamo beatamente nonostante l’ora tarda. Insomma la serata televisiva iniziava alle 22,30 e spesso prima delle 2,30-3,00 non si rincasava. Ricordi bellissimi, straordinari che non dimenticherò mai. La collaborazione andò avanti per un paio di anni ma poi con il cambio di orario, inizio 20,30, non fu più possibile per lui esser presente per i sempre più pressanti ed importanti impegni lavorativi.
Qualche mese fa ci eravamo incontrati in un bar di Arrone ed avevamo programmato di ricominciare a collaborare nel programma “ Notterossoverde” che conduco a Teleterni. Purtroppo quella collaborazione non potrà più cominciare perché quel terribile male lo ha portato via lasciandoci nel dolore per aver perso un amico vero, una scomparsa che personalmente mi lascia con un forte rammarico. Quello di non averlo frequentato abbastanza e di non aver trascorso più ore insieme anche alla sua splendida famiglia.
Vorrei, infine, riportare un ricordo di Velio da parte di un suo giocatore, di un ragazzo che aveva con lui un rapporto straordinario e, quando lo incontro, non perde occasione per parlare di lui, del mister. Quel ragazzo è Fabrizio De Angelis che qualche mese fa nel raccontare a terninrete la sua carriera non dimenticò l’allenatore, l’amico, Velio De Santis.
“ Con Velio ho avuto un rapporto straordinario, più che un allenatore è stato per me un amico, un fratello maggiore con tutti i consigli che mi dava e che io seguivo, però, solo in parte. Velio era il massimo, anche se le sue analisi della partita alla ripresa degli allenamenti non finivano mai. Con lui ho passato momenti indimenticabili a Campitello. Era il Campitello di Mario Cicioni, di Mario Antonelli, gente appassionata e che ha creato davvero una società importante nella realtà dilettantistica ternana di allora”.
Ciao Velio, riposa in pace e naturalmente quando ci incontreremo con Fabrizio continueremo a parlare di te, delle tue avventure, delle tue battute, dei tuoi rapporti con i ragazzi delle squadre che allenavi. E se, qualche volta ci rideremo sopra, non ce ne volere.
La cerimonia funebre si terrà domani, venerdì, alle ore 15 a Montefranco