https://www.youtube.com/embed/UoIuCf1oUtE, https://www.youtube.com/embed/6uAbKf7lp6o
Un centinaio di magliette rosse si sono date appuntamento questo pomeriggio a Terni rispondendo all’appello di don Luigi Ciotti, per non dimenticare le migliaia di vittime innocenti annegate nel Mediterraneo e per “fermare – come recita lo slogan della manifestazione – l’emorragia di umanità” che ha travolto l’Europa e anche l’Italia.
Magliette rosse come quella che indossava il piccolo Alan.Annegato al largo delle coste turche tre anni fa. La sua foto sconvolse l’Occidente che presto ha dimenticato.
E ora l’Europa si chiude, non sa che fare, si volge dall’altra parte. Ma il problema, epocale, rimane tutto.
“Restiamo umani” ,c’era scritto su uno striscione.Ma l’aria è cambiata, c’è tanta ostilità, tanto rancore, anche a causa di una crisi economica che ha reso molti, più poveri.
Magliette rosse come quelle fatte indossare dalle mamme ai loro figli prima di prendere posto sui barconi.
“Indossiamo una maglietta rossa perché mettersi nei panni degli altri è il primo passo per costruire un mondo più giusto.”
E’ un messaggio che non è tanto nelle corde della maggioranza degli italiani. Non molto popolare in questi momenti.
Ma qualcuno dovrà pur lanciarlo.E a qualcosa servirà.
Nei due video la manifestazione di Terni, in Piazza della Repubblica, organizzata da “Libera” , Arci, Cgil e Lega Ambiente, con intervista a Valentina Porfidi.