“Il fronte repubblicano è un progetto nuovo, aperto, partecipato da parte di tutte le persone che hanno voglia di costruire concretamente un’alternativa a questi estremismi che abbiamo visto e che sono pericolosi per il paese. Ci si rivolge a tutte le forze democratiche, progressiste, moderate, a tutte le persone che sanno che non c’è futuro fuori dell’euro e fuori dall’Europa.Questi sono i nostri scudi.E fatemi dire da Terni che, quando uno vede le decisioni che l’amministrazione Trump ha preso oggi di introdurre i dazi sulle produzioni di acciaio e di alluminio che arrivano dall’Europa e noi abbiamo ascoltato una campagna elettorale di Salvini che andava in giro in lungo e in largo, anche qui immagino, a raccontare che c’era futuro dentro la logica dei dazi, mi verrebbe voglia di dirgli perché tace adesso, rispetto a questa scelta negativa dell’amministrazione Trump.Sono scelte che hanno conseguenze concrete sulle imprese, sui lavoratori, per i territori.Loro sono quelli dei dazi.Ci rendiamo conto di quello che hanno propagandato in questi 90 giorni e nei mesi precedenti?”
Lo ha detto Maurizio Martina, segretario pro tempore, del Partito Democratico, rispondendo ad alcune domande dei cronisti che lo hanno seguito nella sua passeggiata a Terni.Martina, infatti, emulando quanto fatto da altri leader nazionali giunti a Terni (l’ultimo Matteo Salvini, domenica), arrivato in Piazza Tacito, si è concesso una passeggiata lungo Corso Tacito prima di salire sul palco di Piazza Solferino. Non c’era la ressa che aveva caratterizzato la visita di Salvini e anche la piazza era più magra rispetto a quella di Luigi di Maio, di sabato. Detto questo, la manifestazione, probabilmente, è andata meglio di quanto gli stessi dirigenti locali del PD potessero prevedere.
Dal palco Martina ha ribadito che “l’Italia sta correndo rischi seri e, più delle mie parole, contano i fatti che abbiamo vissuto in queste ore, come domenica quando alcuni leader dei partiti che hanno preso consensi importanti il 4 marzo, si sono permessi di andare oltre il senso del limite, oltre le regole condivise che la Carta costituzionale scolpisce nei suoi articoli.”
“Quegli stessi leader che due giorni dopo hanno cambiato tono, hanno cambiato linguaggio, come se nulla fosse.Domandatevi se un paese può essere comandata da gente così.Che la domenica chiede lo stato di accusa del Presidente della repubblica e il lunedì si rivolge al Colle come se nulla fosse e nemmeno una scusa pubblica difronte a quanto accaduto.E difronte alle vere scelte di un paese, quelle dure, quelle difficili, queste persone cosa possono fare?”
“Mentre queste persone rassicuravano il Paese relativamente ad alcune scelte praticavano folli idee di uscita dalla moneta unica che sarebbero devastanti in particolare per le persone deboli non per chi può permettersi di poter portare i soldi altrove.Questo piano B prevedeva che lo stipendio di un operaio, il venerdì è di 1.200/1.300 euro, il lunedì successivo è di 1.200, 1.300 lire, la lira pesante, voi avete presente lo sconvolgimento per un paese, avete presente cosa può accadere, quali frontiere inedite e pericolose si possono aprire le nostre imprese, per le nostre famiglie?Hanno giocato con questi temi.”
“Quando ti fai carico di responsabilità di governo, nazionale e locale – ha concluso Martina – non è facile in questo tempo ma, al tempo stesso, difendo a oltranza l’impegno del mio partito perché, soprattutto, in questi momenti, si vede la differenza.”
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تم النشر بواسطة Terni in Rete في الخميس، ٣١ مايو ٢٠١٨
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