“La situazione è difficile, ma la sinistra ha l’obbligo morale e politico di indicare vie nuove, obiettivi chiari su cui mobilitare le forze più importanti della città, per costruire e dare futuro a tutta la comunità.Serve discontinuità.Per questo noi di Art.1 M.D.P. ci impegniamo anche a Terni a costruire una nuova“formazione di sinistra”, plurale, popolare e riformista che muovendo da valori storici della sinistra, lavoro, uguaglianza, solidarietà, libertà, sappia affrontare le sfide del futuro.In questa direzione ci impegniamo nei prossimi mesi ad organizzare un confronto delle forze di sinistra, del civismo che in diverse modalità sono presenti nel territorio.”
E’ il pensiero politico con il quale si è presentato e, soprattutto, si è costituito anche a Terni l’MDP, la nuova formazione di sinistra ispirata dall’ex segretario del PD, , Pier Luigi Bersani, da Massimo D’Alema, Roberto Speranza e altri, che, in contrasto con la linea imposta dal segretario Matteo Renzi, hanno deciso di lasciare il partito.
BERLUSCONISMO E RENZISMO
!In questi anni con il “Berlusconismo” prima con il “Renzismo” poi, nel paese – sostiene l’MDP – abbiamo assistito ad un costante disconoscimento del ruolo della rappresentanza sociale e a tentativi di restringimento degli spazi di libertà e di partecipazione.Il “decisionismo” rispetto alle necessarie azioni riformatrici è stato il tratto comune tra le due esperienze politiche.Prima di tutto attorno alle problematiche del lavoro, questa strategia ha determinato una sistematica azione di sgretolamento del sistema dei diritti e delle tutele.A livello locale come in quello nazionale si è agito nei fatti con una modalità che ha determinato un costante restringimento dei momenti di confronto sulle varie problematiche che investono il territorio.Noi ci impegniamo ad essere una soggettività politica che riprende in mano la bandiera della partecipazione e della democrazia.”
CONDIVISIONE E VIE NUOVE
“Il ruolo territoriale di Terni, le scelte di area vasta da compiere, anche nella direzione di processi di integrazione dei livelli istituzionali deve essere un tema di confronto ampio e non relegato a scelte di singoli gruppi di potere. Esempio concreto – secondo Il Movimento Democratico e Progressista – è rappresentato dall’assenza di un dibattito partecipato rispetto al processo riorganizzativo delle agenzie regionali e dell’università lungo una linea che ha determinato un impoverimento dell’area ternana rispondendo a logiche di centralizzazione.Anche le “problematiche ambientali” del territorio dovute a più fattori, industria,morfologia del territorio, mobilità e stili di vita, necessitano di un piano strategico intersettoriale da realizzare con una forte condivisione.
La lotta alla povertà, la riorganizzazione del welfare municipale debbono rappresentare i contenuti prioritari, sconfiggendo ogni visione che, guardando esclusivamente alle risorse finanziarie disponibili, finisce per ridurre la qualità e la quantità dei servizi.La sinistra a Terni come in Italia, se vuol tornare ad essere punto di riferimento di chi vuole battersi per un paese moderno all’insegna della giustizia sociale, della valorizzazione delle differenze, del lavoro e della crescita di qualità, deve percorrere vie nuove.”
IL LAVORO
“Il tema del lavoro di qualità, di nuovi orizzonti di crescita e di innovazione del nostro sistema produttivo e dei servizi – secondo MDP – può trovare concretezza solo attraverso un reale e ricco, processo di partecipazione del mondo del lavoro, delle forze intellettuali e scientifiche e del mondo dell’impresa propensa all’innovazione.”
Ad oggi ha aderito all’MDP un solo consigliere comunale ex PD, Sandro Piermatti.