“Abbiamo in campo una alleanza populista, un populismo inedito, un populismo di destra che rischia di mettere in discussione i valori fondamentali cui siamo particolarmente legati in Italia e non è soltanto il problema dell’euro. Vedete, l’Europa è un insieme di valori, di libertà di solidarietà, di rispetto reciproco, di culture, il rischio che noi abbiamo è che ci siano in questo paese, una maggioranza e un governo che ci portino fuori da questi valori.”
Lo ha detto, a margine della sua visita elettorale a Terni, l’ex ministro dell’interno, Marco Minniti che ha partecipato a una iniziativa a sostegno del candidato a sindaco del Partito Democratico, Paolo Angeletti.
“Si possono perdere le elezioni – ha aggiunto Minniti – e noi le abbiamo perse, ma non si possono perdere i valori.Anzi si parte dai valori per tornare a vincere le elezioni, i valori che ci hanno consentito di costruire una Italia libera.”
“Ho molti amici nel mondo e in Europa che mi hanno chiamato per esprimere preoccupazione sull’Italia, dove sta andando l’Italia, che state facendo.A costoro ho risposto, giusto o sbagliato questo è il mio Paese ma nonostante questo non possiamo non dirci che abbiamo difronte una partita straordinaria perché veramente dobbiamo riflettere con il popolo italiano su dove sta andando l’Italia.”
Minniti, nel corso del suo intervento ha criticato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte:”in una democrazia il capo del governo è il numero 1, non c’è paese al mondo in cui il capo del governo non sia il numero 1 e il fatto che abbia chiesto a un suo vice se poteva dire una cosa e quello gli ha risposto no, è un fatto inquietante per il futuro del nostro paese.”
Sul suo successore all’interno ha ammonito:”il ministro delle ‘interno ha funzioni molto delicate, da lui dipendono tante cose, le forze di polizia, le gestioni delle indagini, la gestione della piazza, dipende l’ordine pubblico, il prendere misure straordinarie per cui storicamente il ministro è considerato un riferimento terzo da parte dei cittadini, da cui tutti devono sentirsi garantiti, anche chi non lo ha votato.”
IMMIGRAZIONE
“Abbiamo un governo che vuole occuparsi dei grandi flussi migratori – ha detto Minniti – e che vuole radicalmente risolverli tuttavia nessuno ha mai pronunciato le parole Mediterraneo e Africa.Come se il problema fosse da un’altra parte.E i nostri alleati fossero i paesi dell’Europa centrale, , in particolare uno, l’Ungheria, come se i migranti in Italia arrivassero attraverso il Danubio.Ci dicono che per rendere l’Europa più vicina e solidale con l’Italia dobbiamo allearci con questi paesi, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Polonia e l’Ungheria. Ma ci sono i numeri. In questi anni abbiamo accolto centinaia di migliaia di persone e, a un certo punto, difronte agli arrivi nel nostro Paese l’Europa ha stabilito una quota di solidarietà, abbiamo faticato tantissimo a renderla operativa. L’anno scorso ne abbiamo ricollocati 11 mila, in Francia, in Germania e in altri paesi, nessuno in Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria. Ecco, noi chiediamo di fare un’alleanza strategica con questi paesi che non hanno preso in carico nemmeno uno di questi migranti.Noi ci alleiamo con coloro che hanno dimostrato di non volere alcuna solidarietà. Voglio dire – ha aggiunto l’ex ministro dell’interno – che noi abbiamo dimostrato che i grandi flussi migratori possono essere governati , lo abbiamo fatto tenendo insieme due principi:umanità e sicurezza.Negli ultimi mesi abbiamo avuto 122 mila persone in meno arrivate in Italia.Se non ci fosse stata l’Italia le Nazioni Unite non avrebbero mai messo piedi in Libia, snodo cruciale per le partenze.”
Minniti ha poi voluto ricordare come in Italia non vi siano stati attacchi terroristici e come ciò abbia contribuito, nel 2017, a rendere l’Italia il paese europeo con il più imponente aumento del flusso di stranieri che si sia mai registrato.
“Abbiamo avuto, dunque, un Paese sicuro ma dobbiamo confrontarci con un sentimento che è quello della paura.E ci sono i populisti che soffiano sulla paura, è il loro mestiere.Ma la paura è un sentimento trasversale e soprattutto è quello che colpisce il ceto più debole ed esposto.Ma non possiamo solo dire a chi ha paura che i reati sono in calo, che nel 2017 abbiamo avuto la percentuale di reati più bassa degli ultimi 10 anni.Il Partito democratico deve stare accanto a chi ha paura, non dobbiamo lasciare questo tema agli altri.Dobbiamo ascoltare chi ha paura per liberarli dalle loro paure mentre i populisti fanno finta di ascoltarli per tenerli incatenati alle loro paure.”
“Mai come adesso – ha concluso Minniti – il confronto è tra due progetti di società:la società chiusa, il sacro blog, i confini, le identità contrapposte e la società aperta, noi siamo la società aperta.”