E’ davvero sul tavolo delle possibilità dell’Enel: cambiare il canale di scarico della Centrale ex Valdarno alle Mole per eliminare, una volta per tutte il grande pericolo in cui incorrono i bagnanti, attratti come mosche da quel luogo.
A dire la verità i tecnici dell’Enel, che è la proprietaria dell’impianto, hanno anche fatto prove per vedere se c’era un tempo tecnico per avvisare i bagnanti dell’arrivo dell’eventuale ”onda anomala”, che è il frutto di un malfunzionamento della Centrale della ex Valdarno. Un minuto, poco più di preavviso, poco perché coloro che si trovano in mezzo al laghetto possano capire il pericolo, dal suonare della sirena all'arrivare alla zona del solarium per uscire dall’invaso.
Insomma una soluzione che sembra impraticabile. Mentre, pur se costosa, si sta pensando ad una nuova conduttura che vada a valle di qualche decina di metri dall’attuale vasca, eliminando alla fonte qualsiasi pericolo. L’Enel è ben intenzionata ma ci vorranno tempi non cortissimi per fare i progetti, le approvazioni e poi i lavori, insomma un paio di stagioni di fermo. Anche del flusso dei visitatori, però. I vigilantes, che costano al comune, e all’Enel, un’ottantina di migliaia di euro all’anno, indicano ai ragazzi di recarsi a Stifone, dove il Nera si presenta calmo e con pochissimi problemi di piena. Pochissimi non significa inesistenti perché un chilometro a monte c’è un’altra centrale, quella del Recentino, che è però strutturalmente diversa. Ma quel pezzo di fiume non è ben controllato, poco pulito e per niente attrezzato.
Il Comune potrebbe certamente “spostare” l’interesse dei turisti due chilometri e mezzo più in su, a patto, però che si attrezzi subito.
Da ultimo una caratteristica che non nessuno potrà cambiare: a Stifone l’acqua è davvero gelida perché ne arriva una grande quantità dalle viscere del Monte san Pancrazio. Ma di questo ai bagnanti sembra poco interessare.