Continua il momento no di Danilo Petrucci, evidentemente demotivato dopo essere stato appiedato dalla Ktm, che nel secondo Gran Premio corso in Austria avrebbe potuto cogliere un risultato di rilievo se fosse stato più determinato, grazie alle insidiose condizioni meteorologiche che hanno scombinato la classifica negli ultimi giri.
La gara è partita asciutta, ma subito è cominciata una pioggia leggera, sebbene non abbastanza consistente da consentire ai piloti di montare gli pneumatici da bagnato. La situazione è rimasta incerta ma stabile per più di venti giri, fino a quando – a sole 5 tornate dalla bandiera a scacchi – la pioggia si è intensificata. A quel punto i piloti si sono trovati di fronte a un dilemma: cambiare moto per poter ottenere tempi migliori sul bagnato, ma perdendo il tempo necessario a effettuare il pit stop; oppure rimanere in pista con le gomme da asciutto, rischiando però di cadere a ogni curva. I piloti di vertice hanno deciso di fermarsi tutti tranne il sudafricano Brad Binder, che grazie a questo azzardo è riuscito a vincere la gara.
Hanno provato a rischiare anche i piloti delle retrovie, come Luca Marini (giunto 5°), Iker Lecuona (6° su Ktm Tech 3) e Valentino Rossi, che era 3° a due giri dal termine ma che è stato poi superato da coloro che avevano effettuato il cambio gomme, arrivando 8° al traguardo. Anche Danilo Petrucci è rimasto fuori, conquistando così la 12° posizione (prima aveva navigato intorno alla 18°, lontano dalle posizione che contano). Tuttavia c’è un gran rimpianto nei suoi tifosi: se Petrux avesse corso in modo più deciso la prima metà di gara (tallonando ad esempio il suo compagno Lecuona, che solitamente è sempre riuscito a tenere dietro), avrebbe forse potuto cogliere un ottimo risultato. Soprattutto considerando le sue eccelse qualità sul bagnato – condizione in cui rimane probabilmente, insieme a Marc Marquez, il miglior pilota del Motomondiale.
Dietro il vincitore Binder si sono piazzati Francesco Bagnaia (2°), il poleman Jorge Martin (3°) e Joan Mir (4°), che hanno cambiato le gomme dopo essersi giocati la vittoria nella prima metà di gara. Del gruppo dei migliori che hanno effettuato il pit stop facevano parte anche Fabio Quartararo, finito solo 7° e l’otto volte campione del mondo Marc Marquez, che era in testa prima del cambio gomme ma che è scivolato al rientro perdendo una possibile vittoria che sembrava ormai già sua.
(Giulio Sacco)