Termina con una top ten il primo Gran Premio d’Austria (sul Red Bull Ring di Springer, su cui i piloti torneranno a correre già dalla prossima settimana) di Danilo Petrucci. Il pilota di Terni sgomita a centro gruppo per tutta la gara ma, nonostante non riesca a raggiungere i risultati dei compagni di marca, dà segnali di ripresa.
Dalla tredicesima casella di partenza Petrux non è scattato al meglio, perdendo una posizione a favore di Alex Marquez (fratello del campione del mondo Marc, ancora assente a causa dell’infortunio di Jerez). Nei giri successivi, però, il ternano ha lottato duramente con lui, Aleix Espargaro e Cal Crutchlow, riuscendo a strappare nel finale la 7° piazza (anche grazie alle cadute di Zarco, Morbidelli, Pol Espargaro, Miguel Oliveira e Alex Rins). Il confronto con i suoi compagni in Ducati è ancora negativo (Dovizioso e Miller sono entrambi finiti sul podio, rispettivamente in 1° e 3° posizione), ma sembra esserci spazio per un recupero nelle prossime uscite. Tornato al box, il 29enne di Terni ha spiegato così la sua gara: «Partendo così indietro sapevo che oggi sarebbe stata una gara difficile e nella confusione dei primi giri ho perso alcune posizioni. Purtroppo non mi sentivo completamente a mio agio: continuo ad avere problemi in frenata e non guido come vorrei. Oggi in gara avevo un buon passo, ma i primi erano troppo distanti per poterli raggiungere. Portiamo a casa punti importanti per il campionato, ma per le prossime gare sarà importante fare una buona qualifica per poter restare con i piloti davanti fin dall’inizio».
Torna finalmente davanti a tutti Andrea Dovizioso, che ha condotto una gara magistrale, gestendosi mentre era in lotta con Pol Espargaro prima, poi con Rins, Miller e Mir. All’indomani dell’annuncio del divorzio con la casa di Borgo Panigale, il pilota di Forlì registra un successo importantissimo, che lo rilancia per la lotta iridata, che lo vede al momento 2°, staccato di appena 11 lunghezze da Fabio Quartararo. Il francese, vincitore delle prime due gare, oggi è finito solamente 8° a causa dell’ennesimo errore (un dritto nelle prime tornate che lo ha costretto a recuperare dal fondo). Scavalcato anche il poleman Maverick Viñales, che ha corso un’altra (inspiegabile) gara anonima, terminando solo 10°. Alle spalle di Dovizioso, completano il podio Joan Mir (2° su Suzuki) e Jack Miller (3°). Più indietro il vincitore di Brno Brad Binder (4°) e un concreto Valentino Rossi (5°).
Hanno tenuto tutti con il fiato sospeso Johann Zarco e Franco Morbidelli, che al nono giro si sono agganciati alla staccata della curva tre, innescando una violenta carambola (che, fortunatamente, ha lasciato tutti illesi): le loro moto hanno continuato a rotolare come proiettili invadendo la pista e rischiando di colpire i piloti che vi transitavano, tra cui uno scioccato Valentino Rossi che è stato sfiorato da entrambe. Sia Morbidelli che il Dottore hanno stigmatizzato la manovra di Zarco, che ha chiuso la porta in faccia all’italiano mentre erano in staccata a 300 km/h (!), mettendo in pericolo la propria vita e quella dei suoi colleghi.
(Giulio Sacco)