Anche la seconda uscita sulla pista di Jerez de la Frontera (Gran Premio dell’Andalusia) è stata una delusione per Danilo Petrucci, che ha navigato per 11 giri a metà classifica ed è poi caduto mentre mancavano 14 tornate alla bandiera a scacchi.
Ancora una volta, il caldo spagnolo non ha aiutato le performance della Ducati ufficiale, in crisi anche con il “capitano” Andrea Dovizioso (finito solo 6° dopo una gara anonima). Al via Petrux non ha perso posizioni e ha beneficiato del contatto tra le KTM di Brad Binder e Miguel Oliveira, passando dalla 11° posizione di partenza alla 9°. Da lì, però, non è più riuscito a fare progressi, passando gran parte del tempo a battagliare col suo compagno Dovizioso, che lo ha passato al quarto giro e che Danilo ha provato a seguire fino al suo ritiro a causa di una caduta (senza conseguenze fisiche). Al termine della corsa, il ternano ha commentato così il risultato: «Sono davvero dispiaciuto per come è andata la gara di oggi, perché credo che avremmo potuto ottenere un buon risultato. Non mi aspettavo questa caduta anche perché non stavo facendo una manovra azzardata: probabilmente le gomme erano già usurate e ho osato troppo. Stavo seguendo Dovizioso, quando improvvisamente sono scivolato alla curva due. Ora il mio obiettivo è quello di tornare a lottare per le prime posizioni e spero di poterlo fare già dalla prossima gara, su una pista un po’ più favorevole alle caratteristiche della nostra Ducati».
Le difficoltà delle Ducati ufficiali sono state solo parzialmente compensate dalle buone prestazioni del team satellite Pramac, che però non è riuscito a conquistare nemmeno un punto. Jack Miller è caduto mentre provava a lottare per il podio con Morbidelli, Viñales e Rossi; Francesco Bagnaia è stato appiedato dalla sua Desmosedici mentre era saldamente 2° e lanciato verso il primo podio in carriera.
In testa si conferma l’inossidabile Fabio Quartararo, che vince anche la seconda gara del Mondiale e si candida ad essere tra i favoriti per il campionato. Sul podio altre due Yamaha: quella di Maverick Viñales (2°) e di uno straordinario Valentino Rossi (3°). Il Dottore è scattato subito forte portandosi in seconda posizione (davanti al compagno spagnolo) alla fine del primo giro. Posizione che ha difeso strenuamente fino a due tornate dal termine, quando era ormai in crisi di gomme. Il nove volte iridato torna così sul podio (che gli mancava da 17 Gp) all’età di 41 anni!
Dopo due gare, la corsa per il titolo vede saldamente in testa Quartararo, a pieni punti (50), seguito proprio da Maverick Viñales (40), staccato di 10 lunghezze. Perde terreno Dovizioso, 3° a quota 26 (-24 dalla vetta), che dovrà cercare di rimontare nel prossimo appuntamento a Brno (tra due settimane), dove la sua Ducati dovrebbe essere più performante. La missione è quella di tornare a vincere per non farsi sfuggire l’occasione di diventare campione del mondo in una stagione atipica in cui il favorito Marc Marquez è ancora fermo a 0.
(Giulio Sacco)