Era nell’aria, l’odore d’impresa. Dopo il secondo posto delle qualifiche – tolto dalla Direzione gara per un presunto taglio – in molti si aspettavano una gara al vertice per il Danilo Petrucci. Ma, nonostante giocasse in casa, in pochi avrebbero pronosticato una prestazione del genere al Mugello: 3° e sempre in lotta con i primi quattro!
Il ternano è scattato subito forte – e anche questo era un segnale, se è vero che lo start era stato il suo tallone d’Achille fin’ora – terminando il primo giro in 7° piazza (dalla 9° da cui partiva). Da lì sono bastati pochi chilometri per sbarazzarsi in fretta di campioni del calibro di Pedrosa (poi caduto, portandosi dietro anche Crutchlow), Marquez (6°) e Jorge Lorenzo (mestamente 8°, di poco davanti al collaudatore Michele Pirro, 9°). Una volta 4°, Danilo ha poi espresso un ritmo incredibile, riuscendo prima a ricucire lo svantaggio dal terzetto di testa e rimanendo con loro fino alla bandiera a scacchi. Incredibile il sorpasso sul maestro Valentino Rossi (4°), infilato con decisione all’ultimo curvone. Un duello che ha preceduto la serrata bagarre con l’altra Yamaha di Maverick Viñales.
Per molti giri Petrux ha coltivato la speranza del 2° posto – riuscendo anche ad avvicinarsi al vittorioso Dovizioso – ma ha dovuto cedere a poche tornate dalla bandiera a scacchi: lo sforzo fatto fin lì aveva prosciugato tutte le risorse. Non tanto del ternano – vero maniaco della preparazione atletica – quanto della Desmosedici, maltrattata per tutta la gara. Le gomme erano allo stremo e un ulteriore strappo rischiava di mandare in fumo tutto: «Vicino a Dovi mi è mancato il fiato e con la posteriore ero in difficoltà» ha ammesso nel parco chiuso, dove ha dimostrato tutto il suo entusiasmo: «È il più bel giorno della mia vita! È stato fantastico e sono contento anche per la tanta gente che da Terni è venuta a seguirmi: c’era un curva con la coreografia». Non è mancato lo humor: «Il duello con Rossi? Mi sono detto “proviamoci, per una volta che sono qui…”» ha scherzato ai microfoni di Sky, dove gli ha reso omaggio anche il Dottore: «Mi è dispiaciuto non essere salito sul podio ma sono contento per Petrucci perché è un mio amico, mi sta simpatico e poi ha fatto una gara incredibile. Se lo è meritato, è stato bravo. Mi sarebbe piaciuto di più se avesse fregato qualcun altro ma è andata così».
Danilo può così festeggiare il secondo podio della sua carriera, che segue quello ottenuto nel 2015 in Inghilterra. In quell’occasione era arrivato 2°, ma sotto la pioggia. Oggi invece ha dimostrato di essere al livello dei migliori anche in condizioni “standard”. Così si spiega la commozione (di gioia) sul podio, in cui ha potuto festeggiare con Dovizioso, tornato amico e sorridente – dopo le polemiche di inizio anno – quasi per magia: l’incantesimo, sublime, della vittoria.
(Giulio Sacco)