Recupera tutto il tempo perso negli scorsi test, Danilo Petrucci, che nelle prove ufficiali a Philip Island macina chilometri con la sua Ducati GP17. In effetti, il pilota del team Pramac è quello che ha totalizzato più giri – 87 in tutto, quando i più hanno faticato ad arrivare ai 70. E che giri.
Il 26enne ternano (con al box ben 2 moto) è sceso in pista con l’intento di migliorare il suo feeling con la moto, mostrando un ottimo passo gara e abbassando il limite giro dopo giro. Fino a quel fantastico 1’30”2, realizzato proprio all’ultima tornata, che gli regala il 6° posto finale, ad appena 3 decimi da un’ipotetica prima fila. Un ottimo crono, che rifila agli ufficiali Dovizioso e Lorenzo rispettivamente 2 e 4 decimi. Non può essere ottimista il commento di Danilo, che festeggia la sua storia d’amore con la rossa il giorno dopo San Valentino: «Sono molto soddisfatto di questo primo giorno di test. Abbiamo lavorato con il metodo giusto ed avere due moto a disposizione ci ha permesso di concentrarci molto sul passo gara. Alla fine sono riuscito a fare anche un bel giro con la gomma nuova: chiudere un intenso giorno di lavoro con un buon tempo è una gratificazione anche per il team» ha dichiarato Petrux al termine della sessione.
In vetta si conferma il campione del mondo Marc Marquez, a suo agio su una Honda rigenerata: tanto da piazzare nelle prime posizioni anche Cal Crutchlow (5° con il team di Lucio Cecchinello) e Dani Pedrosa (7°) a lungo là davanti prima della caccia al tempo degli ultimi minuti. Ma è una Yamaha a braccare da vicino il folletto di Cervera. Quella di Valentino Rossi, 2° ad appena 186 millesimi dal rivale. Una conferma di alcune certezze per il prossimo campionato: il Dottore, che a dispetto del’età – 38 anni domani – ha la fame e l’entusiasmo di un esordiente, e la Yamaha, che sarà ancora tra le moto da battere. Non sono un caso le (di nuovo) ottime di Maverick Viñales, che al debutto – almeno sulla M1 – lo è veramente. Il giovane spagnolo, 4° alla fine, ha collezionato tempi interessanti, mostrando un passo forse superiore al compagno, ben più navigato. Altra conferma per Andrea Iannone, 3° e molto competitivo con la Suzuki.
Capitolo a parte per la Ducati, con Dovizioso 8° e Lorenzo 11°. L’italiano non perde la calma e analizza (con lucidità) la situazione come positiva. Il maiorchino ha qualche dubbio in più, legato alle difficoltà di adattamento – diverse in ogni circuito – dalla Desmosedici. L’Australia dovrebbe essere uno dei terreni di caccia della rossa (e anche di Jorge, che qui ha vinto nel 2013 ed è arrivato 2° in altre quattro occasioni), ma lo spagnolo ha bisogno di qualche giorno – e chilometro – in più per scaldarsi. Anche in Malesia era partito con uno sconfortante 17° posto per poi riprendersi nei giorni successivi. Il tempo per migliorare c’è.
(Giulio Sacco)