Sarà un altro Gran Premio da correre in difesa, quello di Austin (USA), per le Ducati. E Danilo Petrucci riesce a limitare i danni raggiungendo l’obiettivo minimo che si propone per ogni gara: la Top 10.
Il ternano del team Pramac ha sofferto fin dal venerdì – insieme agli altri ducatisti – per la pista sporca di sabbia e per le tante buche, particolarmente indigeste per la rossa. Dopo le prove libere poco esaltanti Petrux è però riuscito a superare la tagliola della Q1 e giocarsi la pole position nella seconda sessione di qualifiche. Il 10° posto finale non è di certo esaltante, ma in linea con quello dei colleghi (Dovizioso è 8°, davanti di appena 2 decimi, Jorge Lorenzo è 6°) e riscatta la prestazione incolore dell’Argentina, in cui era finito 18°. Una posizione – quest’ultima – che oggi è toccata all’altro alfiere del team Pramac, Jack Miller, ridimensionato dopo la pole di Rio Hondo (frutto, forse, più di un azzardo tecnico che dell’effettivo potenziale). Per la gara sarà importante raccogliere più punti possibile per difendere il piazzamento in classifica generale, dove Danilo è 7° con 17 punti. Il ternano, consapevole delle difficoltà, non si abbatte e vede il bicchiere mezzo pieno: «Questa Top 10 mi rende felice quanto la prima fila in Qatar perché arriva dopo un venerdì molto difficile» ha dichiarato al termine della sessione, ponendosi un chiaro obiettivo «Forse domani non possiamo lottare per la Top 5 ma penso che siamo nelle condizioni di poter stare nella Top 10».
In testa ritroviamo di nuovo protagonista Marc Marquez, nel bene e nel male. Il folletto di Cervera ha ribadito la superiorità – sua e della Honda – su questa pista con la sesta pole position consecutiva ad Austin, e soprattutto con gli oltre 4 decimi di vantaggio sul secondo classificato; il campione del mondo, però, è sembrato ancora nervoso – lo testimonia la scivolata ad inizio sessione e il tamponamento di Rabat nelle prove libere – ed è stato di nuovo sanzionato dalla Direzione gara per aver rallentato Maverick Viñales (1° grazie all’arretramento di Marquez) durante il suo giro veloce. Una penalità – sacrosanta – che farà partire lo spagnolo 4° e che potrebbe rendere la sua rincorsa alla vittoria meno scontata del previsto. Grazie a questo avanzano in prima fila Andrea Iannone (2° con la Suzuki) e Johann Zarco (3°). Alimenta le speranze dei tifosi anche Valentino Rossi, che ha ottenuto il 5° tempo, sì a mezzo secondo da Marquez ma distante pochi millesimi da tutti gli altri. Che vuol dire: un podio potrebbe arrivare.
Stoica 9° piazza per Dani Pedrosa, che rientra a pochi giorni dall’intervento al braccio destro dopo la caduta a Rio Hondo. Male invece Andrea Dovizioso, che sapeva di dover soffrire ma che si è ritrovato dietro anche al compagno Jorge Lorenzo (solitamente impalpabile): per vincere il mondiale è proprio nei momenti di difficoltà che il Dovi dovrà cercare di cambiare marcia. L’opportunità c’è già domani, con la gara a partire dalle 21:00.
(Giulio Sacco)