Basta con il ping-pong, con articoli di stampa e relative smentite. Le cose sono due: o il Fatto quotidiano che continua la sua campagna contro la gestione del progetto Spar, quello della assistenza ai rifugiati, si è inventato tutto oppure ha ragione. Non si scappa. E chi può andare a guardare a fondo le carte? Ma la magistratura da attivare con una denuncia, anche in questo caso in “autotutela da parte del Comune di Narni. Perché ormai la discussione verte su aspetti tecnicistici e non si comprende bene quello che sia accaduto realmente nella contabilità della gestione, dove alcuni dipendenti hanno potuto constatare, a loro insaputa, nomine non concordate ed orari di lavoro gonfiati. Tra l’altro il Consigliere Emanuele Fiorini ha mandato le carte in Procura, alla Guardia di Finanza ed alla Corte dei Conti. Anche le opposizioni consigliari hanno chiesto spiegazioni.
Ecco il testo del documento di risposta del Comune:
“Il Comune di Narni evidenzia la confusione che origina dalla esposizione di tali notizie. Il Comune di Narni e gli altri Comuni dell’ambito sociale amerino-narnese (Attigliano, Calvi, Lugliano, Amelia e Guardea) hanno aderito al progetto di accoglienza SPRAR 2014-2016, finanziando e mettendo a disposizione una quota del venti per cento delle risorse umane occorrenti, con costi esclusivamente a carico delle amministrazioni municipali.
Il restante servizio, relativo sempre alle tre annualità 2014-2016 è stato affidato ad Associazioni che curano l’accoglienza sul territorio d’ambito, con provata professionalità tecnica e sociale. L’adesione dei Comuni dell’Ambito è documentata da atti ufficiali – visionabili da chiunque – coi quali i Sindaci del territorio hanno dichiarato di cofinanziare i progetti presentati dal Comune di Narni.
Le stesse amministrazioni comunali, mediante tali atti di adesione hanno indicato il personale messo a disposizione per un monte orario corrispondente alla somma autofinanziata dagli stessi enti. Gli enti, inoltre, hanno messo a disposizione locali e strutture per garantire i percorsi di inserimento e di integrazione dei soggetti accolti. Il personale è stato distribuito, all’interno del progetto assentito dal servizio centrale, sulla base degli atti di impegno di tali amministrazioni comunali dell’ambito sociale narnese-amerino.
Il Comune di Narni (ente capofila del progetto) ha effettuato i necessari controlli riguardanti la rendicontazione effettuata anche dagli altri Comuni dell’ambito. Non risponde al vero quanto riportato nell’articolo di oggi de IlFattoQuotidiano.it relativo alla gestione presso il Comune di Attigliano, in quanto è stato lo stesso Comune di Narni a ridurre “in corso d’opera”, il monte ore del personale messo a disposizione del progetto, a seguito di richiesta di rendicontazione del lavoro svolto in base alle attestazioni del Comune di Attigliano.
Il Comune di Narni, nell’ultimo decennio, ha svolto a vario titolo, progetti riguardanti la formazione e l’integrazione dei rifugiati politici inserendoli nei contesti sociali in attività di verde pubblico e di spazzamento con tutor e attrezzature dedicate. Quest’ultime attività, non inserite nella rendicontazione del 2014, hanno perciò compensato ed integrato il venir meno della disponibilità da parte del Comune di Attigliano alla relativa compartecipazione d’ambito alla quota di cofinanziamento assunta dal Sindaco dello stesso ente.
Il Comune di Narni ha organizzato attività relative al servizio di accoglienza dei rifugiati ulteriori rispetto a quelle cofinanziate nei progetti ordinari Sprar. Ragion per cui le ore messe a disposizione dell’accoglienza da parte del Comune di Narni e degli altri Comuni, risultano addirittura essere maggiori del monte orario richiesto per il relativo cofinanziamento.
Lo staff dei servizi sociali è composto da collaboratori con professionalità e curricula tali da poter essere impiegati nella collaborazione al progetto. Risultano pertanto ingiustificate le varie illazioni giornalistiche che mettono in discussione la loro competenza e comprovata professionalità che trova avvio nel 2002 e si è consolidata nel corso degli anni.
Il FattoQuotidiano.it nell’articolo di oggi, infine, ha riportato dei dati errati sia per il numero del personale addetto e sia per il numero delle ore attribuite al singolo progetto. Al contrario, il personale adibito ai progetti è variato nel corso degli anni da un minimo di diciotto ad un massimo di ventisei unità, con un monte ore destinato ai servizi di accoglienza, di integrazione di assistenza etc. SPRAR così ripartito:
per il 2014 ore 10.680 su 28.512 disponibili lavorate, pari al 37,46% totale;
per il 2015 ore 9.990 su 33110, pari al 30,1%;
per il 2016 ore 10152 su 37555, pari al 27,03 %.
Per il solo Comune di Narni e con riferimento ai progetti di Categoria “Ordinari”:
per il 2014, sono state individuate 12 unità per ore 6.072, su un monte ore disponibili pari a 19.008, ovvero il 31.9 % delle ore annue pagate dall’amministrazione municipale a titolo di cofinanziamento;
per il 2015, sempre il Comune di Narni ha individuato 19 unità per ore 6.168, su un monte ore di 23606 pari al 26,12 % delle ore medie pagate a titolo di cofinanziamento;
per il 2016, l’Ente ha individuato 20 unità per ore 6084 , su un orario complessivo di 28.051 pari al 21,68%, delle ore medie pagate a titolo di cofinanziamento.
Le attività messe in campo dall’Ente per l’integrazione sono aumentate in termini qualitativi e di opportunità anche per i rifugiati politici. Il Comune di Narni si è dotato di un servizio di avviamento al lavoro che ha recentemente portato a termine tirocini rivolti a percorsi di integrazione anche per rifugiati politici. In merito alle rendicontazioni, sorvolando sulle allusioni contenute nella cronaca, l’ente ha reso scrupolosa osservanza delle norme sull’inoltro di tutta la documentazione all’ufficio ministeriale.