Per adesso è solo una bozza di regolamento l’elaborato messo a fuoco da Luca Tramini, assessore al Comune di Narni, con il quale si intende bloccare la pervicace moda di inoltrarsi tra i boschi delle colline circostanti con le moto da cross. Ed anche per contrastare l’apertura della Regione, che non blocca alcuna forma d’accesso. Per adesso accade che non molti in verità i motociclisti amanti dello sterrato si inoltrino lungo i boschi, segnando il territorio, spaventando gli animali ed anche chi vuole trovarvi momenti di pace.
Insomma, una bozza di regolamento, “per arginare la folle modifica alla legge regionale che consente l’accesso indiscriminato dei veicoli a motore sui sentieri di montagna”. Una bozza che verrà condivisa con tutti i comuni umbri nella speranza che la Regione ponga rimedio a questa decisione. “Per perfezionarla – aggiunge Tramini – chiediamo anche l’aiuto del CAI, della FIE e delle altre associazioni di categoria”.
“Si tratta di regole di comportamento, comunicazioni preliminari nominative e inerenti ai percorsi che i motociclisti dovranno fare, con possibilità di negare l’accesso in caso di eventi turistici, naturalistici o alte attività di interesse pubblico. Peraltro, divieto già presente nel PRG del nostro Comune. Queste sono solo alcune delle regole di comportamento previste nella bozza di regolamento sulla quale stiamo lavorando a Narni. Ovviamente in caso di mancato rispetto delle regole, sono previste sanzioni amministrative. Il rischio di questa folle modifica legislativa voluta dalla Regione è quello di vedere incrementati gli incidenti in montagna durante le escursioni” spiega l’assessore Tramini.
“Ho lavorato personalmente a questa bozza di regolamento che mira ad arginare l’enorme danno ambientale, turistico ed economico. Un passo indietro di decenni rispetto a quella visione di Umbria naturalistica e soprattutto turistica che faticosamente tutti noi stiamo creando, soprattutto nel sud della regione. Questo è un primo tentativo che cerca di arginare gli enormi danni della legge regionale e che viene in aiuto agli altri comuni. Ma soprattutto un atto che guarda alla Regione. Per il bene dei nostri territori, per il bene del nostro patrimonio sentieristico e per il bene dell’indotto turistico, uniamoci ma soprattutto ripensateci”.